Caro homo lametinus, il ballottaggio non c’è: o Amalia oppure quelli che fanno gli scherzi

Passano i decenni ma l’homo lametinus (HL) non cambia mai, non si evolve, rimane sempre uguale a se stesso. Il mio excursus sull’egotismo nella politica lametina (v. su questo blog “l’Homo lametinus”) trova anno dopo anno nuove conferme alla mia tesi: l’homo lametinus si definisce come l’amico di… Questione di feeeling (Mina)? Questione politica? No, questione di amici.

In questa tornata elettorale per la regione ai nastri di partenza ci sono gli amici di Occhiuto, quelli di De Magistris e quelli di Oliverio o Tansi. E gli amici dei singoli candidati. Gli amici di Lamezia dopo 50 anni non sono ancora stati concepiti. Il fatto che per la prima volta in assoluto ci sia in campo una donna lametina e che finora abbia fatto altro nella vita, al lametino sembra non importare. In apparenza la politica, l’appartenenza, la maglietta, prevale sempre sulla città; ma è tutta fuffa, in realtà su tutto prevale l’amico mio. Se io sono fascista, berlusconiano, masanielliano, sangiovanninfioresco, salviniano, cosa volete che m’importi del mio concittadino? E’ una domanda furba, i lametini non si curano della Politica ma dell’amico, che ha promesso qualcosina. La ‘ndrangheta ha costruito una cultura egemone che è impostata su questo concetto ambiguo, l’amicizia. Non solo a Lamezia, è chiaro, in quasi tutta la Calabria, solo che Lamezia si dà molte arie ma in realtà è copia conforme di Platì.

Agli Ideali non si rinuncia, è “una questione di Principio”. Così ha sempre detto l’HL causando a se stesso e ai suoi figli così tanti guai che l’ unico confronto possibile è quello con l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei. Solo che la nostra nell’animo è ira (basti pensare a quello che stanno dicendo di Amalia Bruni certi candidati avversari in queste ore) ma nel cervello è materia grigia analizzata dal professore emerito di Storia Economica a Berkeley Carlo M. Cipolla nel suo libro “Le leggi fondamentali della stupidità umana” (Il Mulino, 14,5 su Ibs).
Scritto originariamente in lingua inglese, “The Basic Laws of Human Stupidity” fu stampato per la prima volta nel 1976  e colà Cipolla spiega perchè il cretino, purtroppo per noi, è spesso uno stupido che ha avuto successo. Ma la perla che tale libro contiene è l’insuperabile definizione: … Una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

Sta in questa definizione tutta la storia dell’HL (che racconto nel mio articolo richiamato) il quale da amico di Pucci ad amico di Misasi, da amico di Mancini ad amico di Loiero, da amico di Chiaravalloti ad amico di Scopelliti, non ricava mai nessun vantaggio per sè e la sua famiglia (ad eccezione di alcuni assunti all’Arpacal e Sorical, all’aeroporto o in altri enti regionali, diciamo un centinaio dal 1960 ad oggi) ma in compenso causa un danno a tutti gli altri concittadini (in ossequio al mors tua vita mea) con la conseguenza che tutta la storia di Lamezia, città baricentrica nella piana, è la storia di un territorio umiliato, sacrificato, in nome degli Interessi Superiori degli Amici. Da Rovelli ai 100 milioni per i quartieri promessi dal viceministro Morelli in data 22/9/2021.

A Lamezia non ci si salva mai insieme, ma ognuno si salva da solo ed è così furbo che solo lui sa come fare. Dall’autostrada alla Università, dal porto del Mediterraneo spostato a Gioia Tauro per evidenti ragioni di forza bruta, sino all’aeroporto sul quale nessun lametino può mai metter bocca, la storia dei “Lametini Amici di” è una lunga serie tv dove il cretino si tira la zappa sui piedi ma non grida per il dolore perchè ha sempre la speranza di aggiungersi prima o poi a quel centinaio di occupati a livello regionale.

Facciamo i conti, la Regione Calabria, rispetto alla Provincia di Catanzaro dei Petronio e Chieffallo, da quando fu istituita (1970) ad oggi quanti stipendi ha dato a cittadini lametini? Il confronto è impietoso eppure si sono succeduti presidenti di ogni colore e spessore: Guarasci, Ferrara, Perugini, Dominjanni, Principe, Olivo, Rodhio, Veraldi, Nisticò, Caligiuri, Meduri, Chiaravalloti, Loiero, Scopelliti, Oliverio, Santelli, Spirlì.

Soltanto pensare che una lametina potrebbe diventare per la prima volta Presidente della Regione (la legge non prevede ballottaggio) ci dovrebbe far mettere da parte (una tantum) incrostazioni, dietrologie, risentimenti, una comunità dovrebbe, se avesse un poco di amor proprio e si sentisse, appunto, una comunità che vive da più di mezzo secolo fianco a fianco nella piana sotto al Castello, votare compatta per Amalia Bruni. Ma che volete farci, l’HL non sente di dover votare neppure per il cantante Raffaele di Amici o per Naip di X Factor. Gli Altri sono sempre più Bravi di noi. E Noi siamo gregari, cioè quelli che portano la borraccia al Capitano Straniero in gara.

Come si può continuare a Lamezia a fare sempre le stesse cose, a ripetere sempre le stesse fregnacce, come se il tempo si fosse fermato e fossimo ancora negli anni settanta con i partiti di massa, il Pci, il Psi, il Msi, la Dc? Per cui un Piccioni non può non seguire i suoi Valori e Princìpi, come se ci fosse ancora il Muro di Berlino a far da spartiacque tra schieramenti, destra, sinistra, capitalismo, anticapitalismo?

Io ancora oggi, nel 2021, sono convinto che soltanto un comico vero (non Grillo che è un narciso malinconico troppo amante dei soldi), Corrado Guzzanti, con la sua satira sia stato capace di spiegare in maniera comprensibile un certa sinistra italiana. “Noi opponiamo al voto utile il voto dilettevole“. Vi invito ad andarlo a rivedere su youtube nei panni di Bertinotti, per esempio in “Un profetico Guzzanti nei panni di Bertinotti ci illustra la strategia della sinistra”. Guzzanti con la sua arte è irresistibile a spiegare (meglio di me o di storici, analisti, politologi) tutta una politica che è arrivata sino a noi:

“La sinistra è fantasia, è una cosa divertente, è gioia, non deve stare al governo, deve stare all’opposizione, solo così ci divertiamo a fare gli scherzi, a suonare i campanelli e scappare (Ma vai a dormire! / La rivoluzione non muore mai) , a travestirci. Ogni giorno devi inventarti un nuovo nome e un nuovo simbolo, poi oggi con Photoshop è facilissimo… E’ vero abbiamo perso i lavoratori, non ci votano più…ma ci resta… la difesa degli omosessuali e… mi sembra la difesa di alcune felci, quindi io dico: scindetevi e moltiplicatevi. Dividiamoci anche se noi la pensiamo tutti allo stesso modo. La sinistra deve tornare ad essere un mistero, sei tu che te la devi cercare ma sparisce continuamente…”