Volete divertirvi per tanto tempo su Netflix con una sit-com intelligente e spassosa? Se ascolterete il mio consiglio e sarete soddisfatti mandatemi a casa un biglietto di ringraziamento. Su Netflix potete vedere “Seinfeld” che prende nome da Jerome Allen Seinfeld, detto Jerry (New York, 29 aprile 1954), cabarettista statunitense. E’ una serie vecchissima che risale al 1989 ed è durata 9 stagioni, 180 episodi di una ventina di minuti. In Italia fu trasmessa su Telemontecarlo nel 1995 e poi su Videomusic, ed è stata il prototipo dal quale sono nati Friends, The office e altre sit-com famose. Quest’anno è approdata su Netflix e l’ho scoperta.
Venne creata da Jerry Seinfeld e Larry David. Ci sono quattro amici trentenni che vivono alla fine degli anni Ottanta in un appartamento dell’Upper West Side a New York: lo stand-up comedian Jerry Seinfeld (che interpreta se stesso) e altri tre personaggi, il suo migliore amico George Costanza (Jason Alexander), un’amica sua ex fidanzata, Elaine Benes (Julia Louis-Dreyfus) e il suo vicino di casa, Cosmo Kramer (Michael Richards). Definita una delle prime serie “post-moderne”, Seinfeld è diventata una vera e propria icona della cultura pop televisiva. I quattro amici vivono la loro quotidianità e lo show, definito spesso come uno show “sul nulla”, è costruito sulla vita di un cabarettista che interpreta se stesso. Sono i più divertenti personaggi che mi sia capitato di incontrare in tv, senza radici, dalle identità vaghe, e con una cosciente indifferenza alla morale. Personaggi che nell’arco di 9 stagioni non si evolvono, non cambiano, ecco la forza dell’invenzione comica. Ci sono situazioni e battute e dialoghi che mettono il buonumore e poi, quando ci ripensi, cogli l’intelligenza della creazione. Jerry Seinfeld è uno stand-up comedian di grande successo che ha avuto una caratteristica: nei suoi monologhi non dice una parolaccia che sia una, non è sboccato come tanti suoi prestigiosi colleghi. Questo show nello show vede i protagonisti coinvolti nella vita degli altri, in genere con risultati disastrosi. Tuttavia, incuranti dei danni da loro procurati, non sembrano mai ricavare nulla dall’esperienza e continuano ad essere egoisti ed egocentrici. Sul set, l’imperativo che i personaggi non dovessero mai avere un’evoluzione o migliorare nel corso della serie era espresso con la cosiddetta regola del “niente abbracci, niente insegnamenti“. Questa battuta viene quasi citata in un episodio, quando Kramer dice a Jerry, “Beh, la cosa importante è che hai imparato qualcosa”, al che Jerry replica “No, non ho imparato nulla”. Ecco, guardandola non imparerete nulla ma in compenso vi divertirete come non vi è mai successo. Cosa volete di più dalla televisione?Mi raccomando il biglietto.