Il tempo fa capire tante cose. Messa al bando da governo e parlamento, la Tv a colori debuttò definitivamente anche in Italia il 1° febbraio 1977, dopo quindici anni di acceso dibattito nazionale. Sui fronti opposti si erano battuti strenuamente chi vedeva nel colore una preoccupante minaccia alla stabilità economica e sociale, oltre che uno sperpero inutile, contro l’opposta visione di chi, nell’innovazione televisiva, intuiva un promettente sviluppo industriale. I comunisti e La Malfa tentarono invano di scongiurare l’avvento della tv a colori che negli Stati Uniti c’era dal 1954 e in Francia, Germania e Regno Unito dal 1967.
Questa è la prova provata, la dimostrazione scientifica, che gli italiani non hanno mai nulla da imparare dagli Altri, e che la cd sinistra ha una visione sempre arretrata rispetto al concetto di “innovazione”. Per cui la ragione per la quale certa sinistra è sempre minoritaria nel paese dipende da un fatto molto semplice, è gretta.
Ditemi infatti (scherzo!) che bisogno c’era di vedere anche noi italiani la tv a colori quando potevamo restare col bianco e nero che è più elegante e senza tempo? Ma che gli altri facciano quello che vogliono, noi siamo speciali in tutto (scherzo). Se ci fate caso, gli stessi che non volevano la tv a colori considerata un inutile lusso, sono gli stessi che abbandonata quella che chiamavano austerità, ora vogliono tutto, cioè salute, istruzione, cultura, redditi e bonus a debito, “senza badare al bilancio”.