Una scuola senza più bocciati per Meloni e i fascisti pop disordinati

Una scuola senza più bocciati, una giustizia con poteri limitati per i pm, un welfare che prevede pensioni più corpose per gli anziani che si occupano dei nipoti. Eccoli, i punti del programma di governo della destra: spuntano quasi all’improvviso, nella mattinata della seconda giornata di lavori della conferenza di Fratelli d’Italia. Riempiono un opuscolo di una trentina di pagine, con un’introduzione scritta dall’aspirante premier Giorgia Meloni che non rinuncia a toni enfatici: “L’Italia chiamò”, è il suo incipit.

Una volta la destra era “Patria ordine e legge” ma anche selezione a scuola. Oggi è dare le perle ai porci, esaudire tutti i desideri reconditi del popolo.

Su come vincere le elezioni facendo i populisti ho scritto su questo blog il 18 maggio 2020 “Battiato a Lamezia e come vincere le elezioni“. Per i politici in cerca di idee vincenti lo consiglio, oltretutto sono idee gratis. La mia idea vincente è la seguente: in ogni famiglia italiana ogni disoccupato diventa dipendente pubblico (lo slogan è: Lo Stato-Padre si occupa della tua famiglia).
L’Italia ha 60 milioni di abitanti, distribuiti in 25,6 milioni di famiglie, di cui circa 8,5 milioni di famiglie unipersonali – i e le single – e 17,1 milioni di nuclei familiari di almeno due persone.

Lasciate perdere salari minimi, RdC, bonus Renzi, quota 100, dote ai 18enni, aumento dei salari, taglio del cuneo fiscale. Diamo ad ogni famiglia un dipendente pubblico, almeno in cambio di un salario, uno deve svolgere un lavoro. Tutti i bonus oggi in vigore vengono invece elargiti senza volere nulla in cambio, specificando (v. Regione Calabria) “al fine di promuovere e rendere più efficaci le misure di politica attiva del lavoro coerenti con la finalità originaria della stessa, volta a garantire un sostegno concreto e stabile nel tempo, per accompagnare i lavoratori calabresi verso il superamento del precariato storico“.