Caro Emilio, non è stato possibile vederci un’ultima volta, scambiare le solite chiacchiere sulla scuola e sui figli, parlare di quanto manca alla tua pensione e se la scuola manca a me. E sentire mentre parliamo che ci conosciamo da tanto tempo e il tempo scorre ma i sentimenti restano gli stessi tra di noi. Volersi bene non ha niente a che vedere con quante volte ci si vede, è un filo sotterraneo e nascosto.
Mi resterà la tua mitezza, il tuo sguardo limpido, ho sempre avuto la sensazione che tu credessi nelle virtù della scuola e sapessi bene quanto sia impegnativo esser chiamato maestro. Non c’è stato modo per approfondire nulla, sul tempo non abbiamo controllo, ma quelle poche cose che ci siamo detti negli anni sono bastate per creare un legame forte, perchè senza stima non ci può essere affetto. Penso a Tiziana, a tuo figlio, a tutti i tuoi familiari e mi viene in mente ora quel tuo sguardo ironico pieno di sottintesi. Lo so, la vita ci è data in prestito e tutto è provvisorio, definitivi restano solo i nostri ricordi. Caro Emilio, non dimenticarci, non ti dimenticheremo.