Consiglieri regionali calabresi/ Smart working o una sede raggiungibile?

Una proposta bipartisan sta creando parecchi malumori nella maggioranza sia nelle opposizioni. L’hanno presentata Giuseppe Mattiani, di Forza Italia, e Ferdinando Laghi, di DeMa: in pratica, si punta a fare svolgere le sedute della Conferenza dei capigruppo, delle giunte, delle Commissioni di Palazzo Campanella, ad eccezione delle sedute dell’Assemblea regionale, in modalità telematica, cioè con tutti i componenti collegati da remoto, o al limite con parte dei componenti in presenza e con i restanti componenti collegati da remoto. In questo modo – spiegano i proponenti – si può consentire a chi è impossibilitato, magari per motivi di salute, comunque di partecipare ai lavori.

A parte che non si comprende perchè questa alzata di ingegno non possa valere per tutti i consigli regionali e il parlamento (ma in Calabria, si sa la Magna Grecia ha fatto solo danni) quel che appare evidente, ancora una  volta, è che la penalizzazione della piana di S. Eufemia, area centrale della Calabria, provoca danni a tutti i calabresi. Se infatti il consiglio regionale fosse stato situato nella piana lametina, come era logico, sarebbe raggiungibile facilmente da ogni dove, allo stesso modo della vecchia Unical, fortemente voluta nel cosentino e quindi poi replicata a Catanzaro e Reggio.

Sto solo dicendo, si badi, che rebus sic stantibus i pennacchi e la divisione tra Reggio e Catanzaro di assemblea e uffici, le riunioni dei capigruppo regionali o delle commissioni, invece che a Reggio o Catanzaro potrebbero svolgersi in presenza in una comoda sede situata sulla piana lametina. Ma questa comodità non potrà mai essere accolta dai catanzaresi o dai reggini, per il campanilismo che li contraddistingue.

Resta sempre più vera, nella storia di questa regione, per come è fatta, e per come hanno fatto l’autostrada, la vecchia massima che quando freghi Lamezia danneggi i calabresi.