Renzi/Firenze Calenda/ Roma

L’ideologia come falsa coscienza, i Grundrisse, la struttura e la sovrastruttura. L’ideologia, che tutti danno per scomparsa, è viva e vegeta e lotta insieme a noi. Con la caduta del Muro i muri, mettiamola così, sono rimasti intatti nel cervello dei militanti, per cui ancora oggi, 2023, a sinistra hai quelli che stanno contro gli Usa e amano l’Urss sotto qualsiasi forma appaia. Parlo per me, che ad un certo punto, negli anni settanta ho scoperto quanto l’ideologia come succede a un tifoso qualsiasi mi provocasse un riflesso condizionato, un automatismo, sulle cose. Da allora ho abbandonato l’astrattezza dell’idea (il sol dell’avvenire) e scelgo le persone.

Io non mi occupo di politica (e quindi di partiti, movimenti, militanze, riunioni, collettivi) ma di politiche. Di questioni concrete sulle quali, dopo averle studiate, occorre scegliere. Se uno oggi mi chiede: ma tu preferisci Renzi o Schlein? Io preferisco Renzi, perchè nel 2006 mi ha prospettato una scelta/soluzione pratica (monocameralismo, sanità nazionale, abolizione del Cnel e legge elettorale) che avrebbe fatto diventare l’Italia un paese normale, come Francia, Germania, Gran Bretagna. La Schlein, come ho già scritto, utilizza il giochino del “ma anche” per cui non sai mai su qualsiasi questione cosa sceglie (mi piace il dolce ma anche il salato).La Schlein, notatelo, svicola su qualsiasi questione, evitando di rispondere o rispondendo con supercazzole.

Ciò detto, ho conosciuto, laureandomi in Giurisprudenza a Firenze diversi anni prima di Renzi, tanti Renzi. Erano tipini molto riconoscibili, noi calabresi li chiamavamo i “prisuntusi“. Se tu ad uno chiedevi notizie su un esame che lui aveva già superato, non ti forniva nessun consiglio, nessuna dritta sul prof e sull’esame. Ti spiegava solo che lo aveva superato con 30 e lode perchè lui era lui e il professore lo sapeva e anzi aveva pure messo in difficoltà il professore perchè lui ne sapeva più del professore. Allora cercavi un altro collega che aveva già superato l’esame che tu dovevi fare e anche lui non faceva altro che vantarsi del suo acume ma non ti suggeriva qualche argomento in particolare da approfondire. Ecco, i Renzi erano così, prisuntusi che sotto sotto ti volevano dire: io ho superato l’esame perchè sono io, non so se tu ce la puoi fare, anzi ti dico che se non mi assomigli è inutile che provi a farlo. Quando ci parlavi insomma volevano farti sentire una m…

Tra i maschi c’erano molti Renzi, mentre tante colleghe avevano testa e pure fascino. I fiorentini sono una casta a parte e anche i romani sono un generone tutto particolare. Calenda oltre che volubile appartiene al generone romano, che i Vanzina e in parte Verdone, hanno tratteggiato. Ma i romani, a dir la verità, sono stati tutti riassunti nel Bruno Cortona che interpretò Gassman nel 1962, ne “Il sorpasso” di Dino Risi (sceneggiatura di Risi, Scola e Maccari; ma nel soggetto ci fu anche la mano di Rodolfo Sonego).

I Calenda romani e i Renzi fiorentini non possono fare un partito lib-lab in Italia. Ma non disperate, ce ne sono migliaia di altri, a cominciare da Luigi Marattin. Nato a Napoli da genitori napoletani (ma il padre era di origini venete) , ha vissuto a Brindisi e Ferrara. E’ laureato in Economia delle amministrazioni pubbliche e quindi quando parla sa di cosa parla. Di politiche.