Conte Schlein i rischi di un amore impossibile

Leggo su Repubblica: Conte alla masseria di Vespa: “Campo largo non esiste, alleanza organica col Pd è fuori luogo” di Davide Carlucci. 
Giuseppe Conte ospite di Bruno Vespa alla rassegna organizzata a Manduria, non vuole accordi strutturati col Pd. Tutt’al più dice: “Si ragioni su battaglie e terreni comuni”. Infine manda una stoccata ai dem: “Continua sulla linea bellicista quando si tratta di votare”.

Questi sono i fatti, ed io non intendo convincere nessuno tra tutti quelli persuasi da anni che Conte e i 5Stelle sono compagni che sbagliano da rieducare per fare insieme l’alleanza che, con lo schema delle coalizioni, vincerà le prossime elezioni. Dico solo che, come succede sempre in una relazione amorosa, se lei non ti vuole, te ne devi fare una ragione. Sennò finisce male.

Dunque, chi sono gli irragionevoli? Quelli come me che non ci stanno a farsi chiamare bellicisti da uno come Giuseppi, amico di Trump e dei populisti, che prendono atto della impossibilità di allearsi con lui, oppure Schlein e quelli del pd che da anni stanno insistendo sull’alleanza con i grillini?

Gli amori non corrisposti e disperati se uno non se ne fa una ragione e persevera mischiando sofferenza e rabbia, rimpianto e disperazione, speranze e illusioni, finiscono male. In politica i realisti che da anni mi danno continue lezioni li considero vittime di amori non corrisposti  e non so se sono ancora in tempo per salvarsi.

La sinistra italiana è questa, ormai la conosciamo bene. Vittima di amori non corrisposti (ricordate la Lega costola della sinistra di D’Alema che ci è costata una riforma costituzionale che ha portato ai Governatori delle regioni?)  e di odi profondi perchè si oppone sempre alla modernità. Stamane Aldo Grasso ricorda l’omaggio più bello alla tv di Berlusconi fatto da Angelo Guglielmi: «La nascita dei network privati è stato un fatto positivo. Ha significato l’apertura di un sistema che prima era chiuso, bloccato, dal punto di vista industriale e da quello culturale… Di fronte a questo fenomeno, la sinistra ha reagito in modo sbagliato. Ha continuato a vedere nella tv uno strumento degradato, pericoloso, da sottoporre a vigilanza continua. Da tenere chiuso nel suo recinto, con i gendarmi intorno». Se la Rai è ancora occupata dai partiti mentre ci sono due poli privati, Fininvest e La7, lo dobbiamo ad una sinistra incapace di innamorarsi delle novità e sempre impelagata in amori non corrisposti.

Berlusconi ha avuto successo condividendo con gli italiani l’insofferenza per le regole e la profonda sfiducia verso la politica. La sinistra dovrebbe riconoscere e sapere almeno nel 2023 che questo è il populismo e darsi il compito di cambiare gli italiani, non di assecondarli. A tutti, Meloni, Salvini, Conte, gli italiani piacciono così come sono, la sinistra può rappresentare il cambiamento se non si propone di cambiare gli italiani?