Sanità/ Se Profiti come tutti adopera il problem solving italiano

Cosa qualifica gli italiani? L’assistenzialismo? Certo, ormai sappiamo  cosa sia, negli anni ha assunto forme sempre diverse, nel Sud sono state le pensioni di inabilità, i falsi ciechi, senza che mai nessun medico sia stato sanzionato (fate una ricerca su Google e non troverete nessuna notizia), sino al reddito di cittadinanza. Ma nel mondo ci contraddistingue il nostro problem solving. Consiste nel ritenere che ogni problema, per es. la sanità o la scuola, o lo sviluppo, le infrastrutture, i migranti, la disoccupazione, si risolva scrivendo un provvedimento. La nostra bacchetta magica è una legge, una circolare, qualcosa di scritto. Assegnato un incarico a un ministro, un governatore, un assessore o un commissario, egli si fa scrivere un atto. Lo pubblicizza prima che venga approvato (per vedere l’effetto che fa) e consegna indiscrezioni ai vari giornalisti amici che formulano il racconto: ecco la panacea, la salvezza che sta per arrivare, la soluzione al problema. La fase può durare anche anni o decenni (la flat tax è ormai anziana per quanto è stata pubblicizzata) ma il presupposto su cui si sviluppa la nostra burocrazia è la carta scritta. La bestia viene nutrita con carte. La medicina non è la pillola, è il bugiardino da leggere senza prendere la pillola.

Leggete, per fare un esempio calabrese: “L’Azienda zero è l’ennesima bizzarria propagandistica del Governatore. E’ un gigante dai piedi di argilla. A certificarlo è il Tavolo Adduce, il quale, nell’ultimo verbale, ne decreta, senza mezzi termini, una severa bocciatura”. Lo afferma, in una nota, il Pd di Cosenza. La legge di Azienda zero va riscritta, completamente daccapo. In 15 mesi è stata modificata già 6 volte. Le modifiche non servono, perché l’attuale stesura confessa gravi e insanabili profili di illegittimità costituzionale… soprattutto con riferimento al perimetro delle competenze tra il Dipartimento regionale e l’Azienda. …

Un anno fa l’Azienda era stata contrabbandata come la panacea di tutti i mali della sanità calabrese. A distanza di un anno si sta rivelando come una mostruosa palla di piombo, il cui unico effetto, allo stato attuale, è, solo, quello di garantire al suo Commissario una retribuzione annua di circa 200mila euro”.

Eh, no, è inutile prendersela con Profiti e con la sua retribuzione. Così fan tutti, in Italia. Il guaio è che nessuno conosce il cd problem solving, eppure viene descritto in modo facile:

I problemi sono spesso al centro di ciò che molte persone e aziende devono fare ogni giorno: molte società, oltre ad avere i propri problemi interni, aiutano i loro clienti a risolvere i loro problemi. Una parte fondamentale del ruolo di ogni manager è quindi trovare il modo di risolverli. Prima ancora della risoluzione del problema bisogna però identificarlo e capirne le cause, per fare ciò esistono diversi strumenti tra i quali: Il diagramma a lisca di pesce di Ishakawa, una metodologia per identificare la causa principale vera o più probabile per determinare azioni correttive e preventive, esso ordina le possibili cause in varie categorie che si diramano dal problema originale e può avere più sotto-cause che si diramano da ciascuna categoria identificata; il modello dei 5 Whys (i 5 Perché), si tratta di un metodo che utilizza una serie di domande per approfondire gli strati successivi di un problema, l’idea di base è che ogni volta che ci si chiede “perché”, la risposta diventa la base del prossimo perché sino al momento in cui non si raggiunge una risposta esauriente; il diagramma di Pareto, formato da una serie di barre le cui altezze riflettono la frequenza o l’impatto dei problemi, sul grafico le barre sono disposte in ordine decrescente di altezza da sinistra a destra, ciò significa che le categorie rappresentate dalle barre alte a sinistra sono relativamente più frequenti o più impattanti di quelle a destra.

Tutto questo vale fuori dell’Italia, il problem solving italiano presenta una sola unica soft skill che è così riassumibile: davanti a qualsiasi problema, per risolverlo d’incanto, scrivi un atto. Da un ministero, ad un comune, da una regione a qualsivoglia ufficio, scuola, ente, università, istituzione, i nostri manager pubblici adoperano il problem solving scrivendo (leggi, circolari, direttive, regolamenti, decreti, testi unici). Quelli che se la prendono con la cd aziendalizzazione non hanno capito, dunque, nulla di nulla, dal momento che le aziende operano e agiscono e hanno una organizzazione interna del tutto difforme da quella dello Stato.

Ma non è finita, c’è una complicazione ulteriore. Siccome ogni atto scritto è interpretabile, si apre poi la fase degli interpreti, a valle, sino al contenzioso aperto da interpretazioni diverse e contrastanti decise dalla magistratura. Per risolvere un problema in Italia, dunque, a valle l’ultima parola spetta ai giudici, a monte la prima è un profluvio di parole immesse in un atto scritto.

Ma quando nasce il nostro problem solving, da quale tradizione culturale? E’ presto detto, da “Il piccolo scrivano fiorentino” (il nostro libro nazionale, Cuore)

Ma ecco (Giulio) che cosa fece. Egli sapeva che a mezzanotte in punto suo padre smetteva di scrivere, e usciva dal suo stanzino da lavoro per andare nella camera da letto. Qualche volta l’aveva sentito: scoccati i dodici colpi al pendolo, aveva sentito immediatamente il rumore della seggiola smossa e il passo lento di suo padre. Una notte aspettò ch’egli fosse a letto, si vestì piano piano, andò a tentoni nello stanzino, riaccese il lume a petrolio, sedette alla scrivania, dov’era un mucchio di fasce bianche e l’elenco degli indirizzi, e cominciò a scrivere, rifacendo appuntino la scrittura di suo padre. E scriveva di buona voglia, contento, con un po’ di paura, e le fasce s’ammontavano, e tratto tratto egli smetteva la penna per fregarsi le mani, e poi ricominciava con più alacrità, tendendo l’orecchio, e sorrideva. Centosessanta ne scrisse: una lira! Allora si fermò, rimise la penna dove l’aveva presa, spense il lume, e tornò a letto, in punta di piedi.

Giulio che fa contento il padre scrivendo e scrivendo. Ecco i nostri manager di Stato, che una volta erano scrivani,  da chi sono stati ispirati.