Altre supercazzole di Schlein e la guerra come un capitolo tra tutti gli altri

CITAZIONI CANORE Pd diviso? «Concentriamoci sulle cose che abbiamo in comune, che sono 4.850…» (cit. Danele Silvestri) ; «Tra la partenza e il traguardo, c’è tutto il resto» (cit. Niccolò Fabi); «Se ai nostri elettori chiedessero di dedicarci una canzone, una di queste probabilmente sarebbe Fai rumore» (cit. Diodato).

GLI SLOGAN «Non ci hanno visto arrivare»; «Mettetevi comodi».

AMBIGUITA’ e FUMISTERIE Sul termovalorizzatore di Roma ( diventata virale nel web): «Ereditiamo scelte già fatte, e non è su questo che si misura la nostra strategia. Ma non è un mistero che, in generale, ci piace portare il Pd verso il futuro, e questo vuol dire costruire cicli positivi di circolarità che escano dal modello lineare».

IL RAPPORTO SCHLEIN-CONTE Schlein: «Sull’Ucraina siamo molto distanti, ma non sul precariato».

Come se il massacro di un popolo fosse equivalente al Reddito di cittadinanza (sul quale peraltro il Pd era contrario). Qui sta il punto, forse: che Schlein considera la Resistenza ucraina come un capitolo tra gli altri, come la sanità, l’autonomia differenziata, la casa, sul quale è sufficiente ribadire che stiamo con l’Ucraina ma…

Schlein invece di massacrare Conte per la sua ambiguità – eufemismo – sulla guerra lo va a baciare sotto lo sguardo degli italiani, con due membri della segreteria (Marco Furfaro e Alfredo D’Attorre) che sfilano con moniovadiani, santoriani e grillini.

«Ma siamo insieme contro la precarietà». Che discorso è? Si scelgono i temi à la carte? Negli anni Settanta quelli di sinistra dicevano che con i fascisti non si parla. Ecco, appunto. Con i putiniani nemmeno: punti fermi, e schiena dritta (Mario Lavia).