Lamezia in grande affanno ma con 200mil da spendere?

Nel corso di un incontro con il movimento civico lametino Patto Sociale, il Sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro e l’assessore all’urbanistica Francesco Stella hanno  dichiarato di essere riusciti ad ottenere, considerando le varie linee di sovvenzioni, la riguardevole somma di circa duecento milioni di Euro che, ha sostenuto l’avv. Nicotera, avrà importanti ricadute sul territorio contribuendo allo sviluppo ed alla ripresa economica nonché al miglioramento della vivibilità cittadina.

Progetti che concernono l’ambiente, la sostenibilità, il turismo, i centri storici, gli impianti sportivi, l’innovazione tecnologica e l’edilizia scolastica.

Ma il bicchiere in realtà è mezzo vuoto. Una delibera di giunta di maggio  precisava i residui attivi (90.630.197,97 euro che il Comune deve ancora incassare) e passivi (52.570.118,64 euro che il Comune deve pagare) al 31 dicembre 2022 (la maggior parte risale agli ultimi 10 anni, con voci che però in un caso arrivano anche al 2001).

Il collegio dei revisori dei conti (presieduto da Rocco Nicita, affiancato dai componenti Lina Cortale e Claudio Dinallo), dopo le  verifiche effettuate sui conti comunali, ci ha spiegato che «il risultato di amministrazione lett. E) al 31/12/2022 è peggiorato rispetto al disavanzo all’ 1/1/2022 per un importo superiore al disavanzo applicato al bilancio 2022 per l’importo di euro 1.283.480,93»; che i residui attivi ammontano a oltre 90 milioni di euro. Si tratta cioè di soldi che il Comune deve ancora incassare. Mentre invece i residui passivi (soldi che l’Ente deve pagare) ammontano a oltre 52 milioni di euro. Anche per questo il Collegio dei revisori raccomanda agli uffici competenti di attivare «tutte le azioni necessarie per recuperare le somme iscritte a bilancio tra i residui attivi, con particolare riferimento a quelle relative ad esercizi più lontani».
Il Collegio dei revisori raccomanda inoltre a tutti i Settori comunali una «maggiore tempestività» nel seguire le indicazioni e le istruzioni del Settore Bilancio, al fine di «ottimizzare le tempistiche del riaccertamento e, conseguentemente di rendicontazione dei risultati; per i residui attivi stralciati dal conto del bilancio, in quanto ritenuti di dubbia e difficile esazione, ma iscritti nello stato patrimoniale, di attuare tutte le azioni necessarie finalizzate ad un loro realizzo».

Dopo l’approvazione in consiglio del bilancio consuntivo 2022,  in seconda convocazione, il sindaco Mascaro ha esultato, anche se la sua maggioranza corre sul filo della precarietà. 12 consiglieri a favore, 3 si sono astenuti e 7 hanno votato contro, ma la notizia è l’approvazione “condizionata” dei revisori dei conti.

Rocco Nicita ha parlato di «una situazione contabile in grande affanno» ricordando il disavanzo da recuperare, quello riferito al 2022 e non ripianato “da sommare alla quota di disavanzo del 2023. Il rientro o l’eventuale aggravamento della situazione di “affanno contabile” dipenderà dalla capacità  del redigendo bilancio di previsione 23/25, annualità ’23, di assorbire la quota di disavanzo del 2022 non ripianata, poi la quota di disavanzo dell’anno successivo”.

SITUAZIONI DI SOFFERENZA PER LE SOCIETÀ PARTECIPATE
Inoltre, ci sono delle situazioni di sofferenza che riguardano il disallineamento delle posizioni di credito e di debito tra Comune e le società Lamezia Multiservizi spa e Lamezia Europa spa.; il disallineamento tra gli incassi del tesoriere con gli incassi registrati nella contabilità comunale; la valorizzazione del fondo rischi e oneri; e, soprattutto, la presenza di debiti fuori bilancio lettera a) ancora da riconoscere, ovvero il cosiddetto fondo crediti di dubbia esigibilità per euro 45.431.061,42.

«Oggi avete capito perché l’Italia non funziona: siamo ingessati da norme di contabilità pubblica che sono incomprensibili» esordisce il sindaco Paolo Mascaro parlando di «alchimie contabili» e «soloni della finanza pubblica» citando i disavanzi degli ultimi anni, il fondo perdite società partecipate il fondo crediti di dubbia esigibilità che «paralizzano le spese degli Enti». «La mancata riscossione è forse il vero problema di questa amministrazione e che ci porta al blocco dei 45 milioni di euro. Stiamo risparmiando dove possiamo risparmiare, non paghiamo un centesimo di anticipazione di tesoreria, abbiamo già pagato sei mesi all’Ato per la gestione dei rifiuti. Un consiglio di un sindaco di provincia? Stracciare la gran parte dei regolamenti che affossano le amministrazioni». (cit. g.curcio@corrierecal.it)