Tifosi tra calcio e politica, ma l’amore no

(10/7/23) A 88 anni se ne va Luisito Suarez, e lo saluto con tanto affetto perchè la sua Inter mi ha fatto trepidare e gioire. Vedete, i tifosi mi disprezzano, perchè il primo e unico comandamento dei tifosi è il seguente: la tua squadra si ama sempre, quando vince e soprattutto quando perde. Il tifo è un amore monogamico finché morte non ci separi? Non fa per me.

Ora io a sette anni diventai juventino perchè arrivò in Italia Omar Sivori e in tutti questi anni ho seguito la Juve perchè schierava Bettega (che avevo scoperto a Catanzaro vedendolo giocare col Varese), Scirea, Tardelli, Rossi, Platini, Zidane, Pogba. Ma sono stati miei idoli Gigi Meroni e Mariolino Corso, Nesta e Paolo Maldini, Vialli quando giocava ala nella Cremonese e aveva la zazzera. Insomma, io tifo i giocatori, non le squadre, e il calcio dei tifosi non è il mio calcio. Se la juve schierava Boumsong (un centrale voluto da Deschamps) o il terzino Favero, il lentopede Bonucci, gli ex calciatori Alex Sandro e De Sciglio, il cavallo di parata Rabiot, io li prendo in giro, non li incito. A me piacciono i giocatori che sanno dribblare, pertanto Facchetti e Pascutti non li consideravo proprio, invece Dell’Omodarme, un’ala che la juve prese dalla Spal, mi piaceva molto, come Massimo Mauro che a Catanzaro (come se sapesse che ci fossi) vidi a pochi metri da me far impazzire sulla fascia addirittura Cabrini.

Omar Sivori dal 1957 in Italia

I tifosi sono come cavalli con i paraocchi, amano le magliette, le baciano, se le mettono in camera. Invece io guardo sotto la maglietta, chi la indossa. Anche in politica mi sono regolato sempre così, e quindi non sono per niente fedele alle bandiere. Qualcuno dirà anche che così è comodo, invece, adesso lo posso ben dire, il mondo è tutto pieno di tifosi e quindi non si può concepire uno che non lo sia, che animale è? Infatti quelli di sinistra mi accusano di essere di destra e viceversa, gli juventini non mi vogliono, per gli interisti sono juventino e così via.

A 18 anni mi successe questo. Mi feci la tessera dei giovani comunisti ed esattamente il giorno dopo, arrivando in sezione, mi ritrovai al centro di un processo politico. Venni accusato di frequentare i fascisti. Vennero sentiti all’uopo dei testimoni diretti: ero stato visto passeggiare sul corso Numistrano con un giovane fascista. Io spiegai che era un mio amico, un mio compagno di scuola sin dalle elementari. Così poco prima che si votasse la mia espulsione, tirai fuori la tessera della Fgci che avevo in tasca e la stracciai in faccia ai miei accusatori, dopo averla detenuta un solo giorno. Era il 1968 e si ragionava così in politica. Ma, diciamoci la verità, nel 2023 è cambiato quasi tutto.

Oggi almeno abbiamo svincolato dalla politica l’amore. Lo spiego con due esempi. Il primo è Nunzia De Girolamo, già deputata di Forza Italia, ora star televisiva, e moglie di Francesco Boccia del pd. Il secondo è il giornalista di sinistra Alessandro De Angelis (Huffington Post) spesso ospite in tv. E’ compagno della ministra dell’Università Anna Maria Bernini, avvocato, berlusconiana di ferro, ma favorevole ai diritti civili, entrata in Parlamento nel 2008 in quota Alleanza Nazionale e poi passata in Forza Italia. Nel 1968 si era tifosi integralisti e le curve se le davano di santa ragione. Oggi i tifosi ci sono sempre fuori e dentro gli stadi, ma l’amore no, l’amore mio non può…Anche il tifo ha una eccezione.