Politica a Lamezia/ Se qualcuno la capisce vince il Nobel

Ho già tentato di spiegare sul questo blog come non ci sia più alcun argomento sul quale ognuno di noi possa esercitare il suo spirito critico. Essendo tutti ignoranti e non essendoci più esperti con i quali confrontarsi e maestri dai quali apprendere, andiamo avanti con semplici atti di fede. Oggi vorrei fare l’esempio della situazione amministrativa lametina che posso riassumere così: c’è chi ha fede in Mascaro, e tutti gli altri che non ne hanno più. Uno come me che fa poca vita sociale e non legge più giornali cartacei, tenta di informarsi sul web delle vicende lametine, ma non ci riesce. Colpa mia, lo dico in premessa, è solo il mio cervello ormai usurato che non mi consente di capire. I neurologi stimano che il nostro cervello riceve 400 miliardi di informazioni al secondo, di cui solo 2000 ci arrivano in qualche modo a livello conscio. Tutto il resto è “realtà” che comunque riceviamo ma che non vediamo.

Una delle poche cose che ho capito, cerco di essere positivo, l’ho appresa da Gianluca Gambardella (che non ho il piacere di conoscere) su “Lamezia informa” il quale ha scritto: “Volendo fare un riassunto per i poco avvezzi alle vicende comunali lametine (quelli come me, ndr) i 24 consiglieri presenti in Comune sono divisi in 14 gruppi equamente divisi tra i due schieramenti, frutto non tanto delle scelte elettorali quanto della disgregazione in ottica di equilibri avuta all’interno della maggioranza per permettere ad un numero maggiore di consiglieri, rispetto alle 2 liste inizialmente previste nel 2019, di poter avere parte attiva ai lavori. Sulla carta gli attuali schieramenti vedrebbero 13 consiglieri in maggioranza e 11 in opposizione (rispetto ai 15 – 9 eletti dai cittadini), ma già da inizio mandato Danilo Gatto ha fatto registrare poche presenze tanto in consiglio che in commissione senza mai decadere, risultando però poi tra i dissidenti della maggioranza, e nell’ultimo consiglio comunale nel fronte pro Mascaro anche Annalisa Spinelli ha messo in campo il proprio disagio nel «non riuscire più a dare risposte ai cittadini» “. Riassumendo, Mascaro ha ancora la maggioranza sulla carta, anche perché l’opposizione procede in ordine sparso.

Questo dato numerico è l’ unica cosa che ho capito, sul resto nella mia testa c’ è buio pesto. Prendiamo una essenziale questione contabile:

“Divergenze in aula permanenti tra assessore al bilancio e revisori dei conti per quanto riguarda entità e modalità del disavanzo 2022 da ripianare” (4/8/23, Lamezia Informa) di Gianluca Gambardella:

L’assessore Sandro Zaffina parte dai 57 milioni di euro di disavanzo da dover ripianare al 2022, in calo rispetto ai 62 milioni del 2021, mostrando come questi dati del penultimo consuntivo siano stati approvati dallo stesso collegio dei revisori che oggi chiede però di modificare quanto già chiuso su consuntivo 2020 e 2021, ambito che il componente della giunta Mascaro rimarca sia non percorribile per come già appurato dalla corte dei conti. I circa 9 milioni richiesti da ripianare in più la giunta propone di imputarli non sul 2023 ma sulle due annualità successive, rimarcando come il problema risalga al bilancio 2020 approvato dalla terna commissariale con più di 7 milioni messi erroneamente in fase di disavanzo.

La replica del presidente del collegio dei revisori dei conti, Rocco Nicita, si sofferma sul fatto che l’anticipazione contestata come scorporata nel 2022 andava parimenti eliminata anche nel 2021 per avere dati omogenei in comparazione. Secondo Nicita le segnalazioni dei revisori sono state anche recepite dalla giunta, sostenendo però che non ci sia mai stata una copertura dell’anticipazione di cassa e che si sia potuto accedere ad un fondo relativo, spiegando così come tale vicenda vada ad inficiare il parere anche su Dup e bilancio di previsione 2023 oggi non in discussione.

Anche il sindaco ricorda come nei 10 mesi di sospensione dell’amministrazione il collegio dei revisori dei conti avesse approvato gli atti stessi per come ora contestati, errore di imputazione che l’attuale consiglio è chiamato a risanare partendo dai bilanci consuntivi pubblicati, chiedendo ai revisori riferimenti normativi e non interpretazioni.

A livello economico se si volesse assecondare la proposta dei revisori si andrebbe ad aumentare ad oltre 20 milioni l’accantonamento di fondi da non poter spendere da qui a fine anno.

In votazione i consiglieri rimasti ancora in aula, con esponenti della minoranza nel frattempo andati via e nuovi screzi interni, palesano più perplessità su una questione contabile, con il disavanzo 2022 approvato per come proposto dalla giunta con 10 favorevoli e 6 contrari”.

Voi avete capito qualcosa? Io candidamente confesso di non aver capito nulla di nulla, e ripeto, il fatto è che sono gli argomenti ad esser difficili. Per fare un esempio (questo sì) davvero elementare è come se il consiglio comunale stesse discutendo se essere favorevoli al glutine ma nessuno sapesse cosa sia il glutine. Ci si accalora allora su niente. Le vicende lametine sono vicende politiche basate sul niente, cioè su nulla che possa essere spiegato in maniera semplice, vicende che solo grandi esperti, scienziati di chiara fama, cervelloni cresciuti con decenni di studi faticosi alle spalle, possono districare. Moltiplicate Lamezia per gli 8mila comuni italiani, innalzate il risultato all’ennesima potenza di Conte-motrice e Schlein-rimorchio e poi dividete per le parole che il sindaco Mascaro è capace di dire in 30 secondi, e avrete una confusione in testa che vi fa concludere che non è roba adatta a voi. Alla fine della giostra, ci rifugiamo nelle nostre fedi (le fedi fatte di abitudini e paura cantate da Guccini) e potrete concludere che è tutta colpa del neoliberismo, dei cambiamenti climatici, dell’uomo solo al comando, della massomafia,