Gli intellettuali italiani hanno mai visto Homerpalooza?

THE SIMPSON “HOMERPALOOZA” stagione 7 episodio 24

Negli anni settanta siamo cresciuti con gli articoli di grandi intellettuali che sulla stampa ci illuminavano. Parlo di Pasolini, di Umberto Eco, di Italo Calvino, di  Alberto Asor Rosa. Senza dimenticare i grandi politici della sinistra, da Lucio Magri a Rossana Rossanda, o economisti come Giorgio Ruffolo, che quando intervenivano lasciavano il segno. Oggi, anche se qualcuno di tanto in tanto tenta di recuperare quel format per  farsi sentire, è tutto cambiato e davvero si parla solo di scemenze in un mondo che rincorre soltanto le scemenze.

E’ del tutto evidente che se i giornali sono i primi a far cassa di risonanza di temi sviluppati sui social e se i social altro non sono che l’uno vale uno (ognuno può dire la sua senza vergogna alcuna), nello scenario dodecafonico il pensiero di quei pochi che possono illuminarci si disperde nella confusione. Il mezzo per lasciare il segno nel mondo non è più dunque l’intervento su un quotidiano ma un libro, un film, una serie tv, un cartone animato.

Adesso vi parlerò del ventiquattresimo episodio della settima stagione di un cartoon, I Simpson, episodio che è probabilmente uno dei più noti agli appassionati di musica. Penso di non sbagliare se dico che è molto probabile che gli intellettuali italiani non lo conoscano e dunque non possano apprezzarlo. Eppure il messaggio che manda è quanto di più profondo ci possa essere, in un mondo in cui più si è eccentrici più si appare moderni, avanzati, d’avanguardia.

Sebbene già nel passato della serie fossero state diverse le band ad apparire (basti pensare ai Ramones e agli Aerosmith), l’episodio Homerpalooza fu il primo ad avere al suo centro il divario generazionale in termini di gusti musicali tra vecchia guarda del rock e ultima generazione. Ma, attenzione, i gusti musicali sono il pretesto per una metafora sul vecchio e il nuovo, la tradizione e l’innovazione, i giovani e i vecchi.

La storia prende il via quando Homer si rende conto di non essere aggiornato in termini di tendenze musicali rispetto ai propri figli, e anche quando questi ultimi appaiono disgustati dalla musica “giurassica” che il loro vecchio ascolta alla radio, su tutti i Grand Funk Railroad, che Lisa, Bart, Milhouse e Nelson non hanno mai sentito nominare. Homer si reca quindi al negozio di dischi per aggiornarsi un po’, scoprendo di non conoscere minimamente le band più in voga in quegli anni (siamo nel 1996). Tra i poster appesi sulle mura del negozio ci sono Sonic Youth e Nine Inch Nails. Per rimediare e per non smettere mai di “rockeggiare”, il patriarca della famiglia Simpson decide di regalare ai figli un biglietto per l’Hullabalooza, festival che vede in line up i Cypress Hill e gli Smashing Pumpkins, ma anche Peter Frampton e i succitati Sonic Youth.

La kermesse che vediamo nell’episodio è volutamente ispirata al Lollapalooza che lo sceneggiatore Brent Forrester aveva personalmente visitato, mentre il soggetto fu scritto da David Cohen, già autore per Beavis and Butt-Head e in seguito per Futurama. La rabbia che i giovani mostrano a Homer e il suo cappello rastafariano si basa su un episodio realmente avvenuto allo stesso Forrester proprio nei giorni del Lollapalooza, quando una persona gli si avvicinò chiedendogli “how’s it going, narc?”. L’intenzione degli autori era quella di rappresentare i diversi generi più in voga ovvero l’hip hop, l’alternative rock e un cantante rock classico. Inizialmente si era pensato a Bob Dylan per quest’ultima figura, ma fu poi rimpiazzato da Peter Frampton. Gli Smashing Pumpkins salirono subito a bordo, con Billy Corgan che impressionò molto lo staff della serie con le sue imitazioni di Homer e Marge, anche se alla fine si optò per non utilizzarlo in tal senso.

Nel corso della loro esibizione, gli Smashing Pumpkins eseguono la celebre Zero, mentre il pubblico composto principalmente da adolescenti ondeggia in maniera meccanica e con occhi assenti che lasciano trasparire il loro vuoto interiore: «Questa musica sarà deprimente, ma fa molta presa sulla folla», afferma Lisa, «Deprimere i teenager è come sparare ai pesci in un barile» le risponde Bart. Successivamente Homer diventerà il nuovo fenomeno da baraccone dello show, facendosi sparare addosso una palla da cannone, e si guadagnerà il rispetto delle band oltre che una popolarità enorme nella sua città.

Scambierà due chiacchiere con Billy Corgan, dicendogli: «I miei figli vi ritengono i migliori e grazie alla vostra musica deprimente hanno smesso finalmente di sognare un futuro che non avrei mai potuto offrirgli». Memorabili anche i siparietti con i Cypress Hill, la London Symphony Orchestra e i Sonic Youth che rubano il cibo dal frigo-bar di Frampton, con quest’ultimo che a causa di Homer perde anche il “maiale” comprato dai Pink Floyd.

L’episodio si chiude con Homer il quale dopo una radiografia allo stomaco si rifiuta di essere colpito dall’ennesima palla di cannone, dando ascolto ad un dottore che gli aveva preannunciato la morte se avesse continuato a fare il fenomeno “rock” da baraccone. Homer cioè sceglie la famiglia e lascia il business del rock, la popolarità, l’eccentricità, la stravaganza. C’è un’ultima “perla” nel dialogo tra gli Smashing Pumpkins e Homer:

«Mi mancherete Pumpkins ma non riesco a condividere la vostra squallida visione del mondo, ho troppe cose per cui vivere», con Billy Corgan a replicare: «Ti invidiamo Homer, noi abbiamo la nostra musica, le nostre legioni di fan, i nostri milioni di dollari, la nostra giovinezza», rendendosi immediatamente conto della propria fortuna: “Woo-ho”.

Homerpalooza fece registrare circa 7.5 milioni di telespettatori all’epoca della sua messa in onda e quella settimana fu il terzo show più seguito, subito dietro X-Files e Married… with Children. Nel 1998 fu inserito nella sua Top 12 degli episodi dei Simpson, mentre nel 2007 Simon Crerar del Times incluse quelli degli Smashing Pumpkins e Cypress Hill tra i 33 cameo più divertenti nella storia della serie.