Il prof Grasso sul Corriere ieri ci ha fatto un pezzo bellissimo, ma la risposta del segretario della Cgil Maurizio Landini ad una domanda dimostra che questa gente non vive più in Italia ma in un mondo tutto suo, che è quello dei sindacalisti: gente che fa finta di lavorare per gli altri in attesa di andare in pensione con regole privilegiate tutte proprie che gli altri lavoratori si sognano.
Riepiloghiamo la questione. Hanno chiesto a Landini perchè sia contrario alle gabbie salariali se a Reggio Calabria un caffè costa 90 centesimi e a Milano un euro e 50. Riepilogando, gli si chiedeva cosa ne pensa di due Italie dove il costo della vita è così diverso che lo stesso stipendio a Milano e Reggio Calabria consente di condurre una vita completamente diversa.
Landini sceglieva di rispondere così (e tale risposta va messa sui libri di storia dei prossimi anni perchè si spieghi ai nostri posteri cosa succedeva nell’Italia del 2023, e come il capo della Cgil, il sindacato di Di Vittorio, non abbia contezza della situazione reale vissuta sulla loro pelle dai lavoratori):
«Quanto a me, mi rifiuto di pagare al bar un caffè tremila lire (perché io ragiono ancora in lire). È un prezzo assurdo. Non lo ordino e basta»”.
Per capirci bene, la docente siciliana Daniela Sturiale che da Messina è andata ad insegnare a Brescia (articolo su Repubblica di oggi) e ha preso in affitto una stanza e paga 800 mila lire (ragionando in lire, in euro sarebbero 400) al mese, secondo Landini dovrebbe rifiutarsi di pagare una cifra così esorbitante e dire: Sapete cosa vi dico? Preferisco dormire alla stazione con i barboni.
La La Land(ini) nel suo mondo immaginario (come quello di Amelie) vive bene e tranquillo, con la sua canotta bianca della salute, in attesa della sua pensione con importo privilegiato. I posteri da questo piccolo episodio potranno capire bene perchè nel 2023 al governo in Italia per la prima volta dopo la Repubblica sono andati i fascisti