L’esperienza del Marco Polo di Firenze, una scuola vecchio stile trasformata in un luogo bello e accogliente. Il dirigente Ludovico Arte: «I soldi? Ci sono, ma spenderli spesso è difficile: vi spiego perché»
La bellezza diventa un atto educativo a Firenze, dove l’istituto superiore Marco Polo offre ai suoi studenti aule spaziose, colorate, murales, bagni decorati, laboratori affascinanti. «La bellezza è rivoluzionaria- spiega il dirigente Ludovico Arte – In molte scuole di questo Paese troviamo ambienti tristi e grigi, la vera rivoluzione è rinnovare le scuole degli anni ‘70 e portare bellezza nelle scuole. Significa restituire ai ragazzi il piacere di stare a scuola, cambiare le relazioni, cambiare l’umore delle persone che le vivono. Prendersi cura delle persone è prendersi cura degli ambienti e viceversa».
Non occorrono risorse enormi, ricorda il sindaco di Firenze Dario Nardella. «Si può fare molto con poco. È una questione di metodo, pensiero, di cultura. Per questo poter far vedere cosa è stato fatto in questa scuola, in un quartiere popoloso e periferico di Firenze, ad altri dirigenti, è il modo migliore per esportare un modello e far vedere che è possibile costruire una scuola bella e accogliente». E i soldi dove si trovano? «Le scuole hanno più soldi di quanto pensiamo. Ma spenderli è molto faticoso: comporta fare del lavoro in più, che nessuno paga, e avere delle idee. Io capovolgerei la domanda: com’è possibile che ci sono scuole vicine così diverse, pur avendo le stesse leggi, lo stesso ministro, la stessa burocrazia. Stanno arrivando migliaia di euro con il PNRR, cerchiamo di usarli bene». (Valentina Santarpia)