Scuola/ Bocciature vietate ormai promuovono i giudici

Non avevano superato gli esami di maturità due studentesse dell’istituto tecnico commerciale “Grimaldi Pacioli” di Catanzaro. Hanno così deciso di fare ricorso al Tribunale amministrativo regionale per la Calabria che ha accolto il ricorso delle studentesse e ha ordinato di rinnovare le operazioni di esame, a partire dalla correzione dei temi svolti dalle candidate, attraverso il nuovo svolgimento della prova orale e la valutazione complessiva delle studentesse.
I giudici hanno motivato la loro decisione rilevando che dalle copie dei verbali di esame prodotti dall’amministrazione non è stato possibile verificare che detti verbali siano stati sottoscritti, in modalità analogica o digitale e che la mancanza di sottoscrizione, impedendo di conoscere la paternità del documento ne inficia la funzione probatoria, onde non è possibile verificare la legittimità dell’operato amministrativo, oggetto di contestazione giudiziaria. (ale. tru.)

Per chi abbia dimestichezza con le operazioni d’esame, la cosa appare incredibile. Due sono le possibilità: se i verbali d’esame non sono stati sottoscritti ha ragione il Tar ma la circostanza appare di una gravità assoluta. In genere vengono sottoscritti apponendo la firma ( con la penna) di tutti i componenti della commissione (che sono 6 più il presidente): il registro dei verbali, le schede d’esame di ciascun candidato e finanche ciascun elaborato scritto. Anche quando il segretario ha redatto il verbale on line seguendo il modello ministeriale, alla fine nel plico d’esame che si conserva a futura memoria nella scuola ci sono tanti e tali verbali e documenti sottoscritti dai commissari che appare impossibile una commissione che abbia completato i lavori senza apporre le firme. Il registro, digitale o cartaceo, è composto da un verbale per ogni giorno d’esame che attesta tutto quello che è stato fatto dalla commissione. Ogni verbale del giorno va sottoscritto e alla fine, completando e chiudendo il registro, le firme dei commissari e del presidente attestano la chiusura delle operazioni.

Al di fuori di questo caso che ha dell’incredibile, c’è un altro caso, quello di uno studente veneziano bocciato agli Esami di Stato del 2022 con un punteggio di 54/100, sei punti sotto la sufficienza. Dopo un anno però il TAR del Veneto ha ribaltato la decisione, invitando l’istituto che decise di bocciare il ragazzo a promuoverlo con il minimo, ovvero 60/100. Scrivono i giudici: “La commissione non ha tenuto conto dell’oggettivo miglioramento che caratterizzando l’andamento scolastico avrebbe dovuto essere contrapposto agli esiti non sempre soddisfacenti della prova d’esame, peraltro inficiata dallo stato d’ansia che avrebbe pervaso il candidato” (25/8/23 Orizzonte scuola).

Un’altra vicenda intricata, che ha fatto discutere, così come quella che ha visto il Tar promuovere una studentessa di Tivoli delle scuole medie già respinta dai professori con 6 insufficienze.