Maduli, Gratteri e mercato dei giornalisti

La C news è quel gruppo editoriale televisivo che dal 6/5/21 a gennaio 2022 ebbe Pino Aprile come direttore. Con i suoi bestseller sui terroni e le malefatte dei piemontesi era diventato il “Braveheart” del Sud. Gli subentrò Pier Paolo Cambareri, conosciuto anche per le telecronache calcistiche. Era il 26/1/22 quando Domenico Maduli, di Limbadi, capo del gruppo Pubbliemme – Diemmecom – LaC Network, annunciava di aver iniziato a consolidare i suoi sogni sbarcando a Roma con VIACONDOTTI21 e LaCapitale. “Oggi continuo su questa strada valorizzando e responsabilizzando quelle donne e quegli uomini che hanno fatto crescere le nostre aziende. In più, con me e con il Direttore generale e cuore pulsante del gruppo, Maria Grazia Falduto, ci saranno due amici e professionisti che hanno accettato e condiviso la sfida che abbiamo lanciato: Paola Bottero assume l’incarico di Direttore strategico del gruppo, Alessandro Russo quello di Direttore editoriale delle testate giornalistiche del network LaC”. Russo, nato a Reggio Calabria nel 1968, scrive su Linkedin “dopo le esperienze politiche maturate nei movimenti giovanili è entrato nel Quotidiano della Calabria, che ha lasciato dopo 15 anni, dove ha ricoperto la carica di caporedattore centrale. Dal 26 gennaio 2022 è anche il direttore editoriale di tutte le testate giornalistiche, televisive e web del network LaC, che comprende LaC News24, LaC Tv, LaC Sat, il Vibonese, il Reggino e Cosenza Channel”.

Passati meno di due anni da quell’annuncio ora il gruppo “La C” ha  annunciato alcuni cambiamenti nella tolda di comando. La direzione editoriale del network sarà affidata dall’11 dicembre a Maria Grazia Falduto, direttore generale del gruppo, mentre l’attuale direttore editoriale, il giornalista Alessandro Russo, assumerà la direzione della testata LaC News24 e LaC Tv, al posto di Pier Paolo Cambareri.
Guarda caso, ecco l’altro dato significativo da considerare, sono stati i due direttori che la scorsa estate hanno condotto tre eventi estivi, a Falerna, Vibo e Corigliano, che hanno avuto come indiscusso protagonista il procuratore ora di Napoli Gratteri. Eventi racchiusi in un titolo quanto mai ambizioso “Link- Orgoglio e pregiudizio” (sarebbe l’orgoglio di una terra che può e vuole liberarsi dai pregiudizi), solo che è stata assunta una Jane Austen all’incontrario. Per la scrittrice inglese l’amore non si misura in base al patrimonio ed è sbagliato guidare le persone in base all’apparenza. Ogni tanto bisogna mettere l’orgoglio da parte. Bisogna staccarsi da ideali che la società ci impone perché non sempre sono giusti.

Domenico Maduli, presidente della società editoriale Diemmecom, ha spiegato che “l’orgoglio è quello di ritrovarsi qui e condividere i valori dell’onestà, dell’essere calabresi che si ritrovano nella volontà di conseguire insieme precisi obiettivi, ma soprattutto non hanno alcun timore di metterci la faccia per rivendicare l’orgoglio di essere calabresi. Noi sappiamo da quale parte stare e vogliamo che sia chiaro anche a tutti gli altri”. Nella seconda tappa di inizio agosto a Vibo Marina, Domenico Maduli ribadiva: ”La presenza e le parole di Gratteri, che ha esortato la folla a combattere ogni forma di illegalità, ci riempie di orgoglio. Non potevamo scegliere titolo migliore per questo tour: “orgoglio”, nei nostri confronti e nei confronti dei calabresi che hanno scelto da che parte stare. Cittadini che come noi credono fermamente nel riscatto del territorio”.

Fatte e comunicate queste scelte di campo, tutti in Calabria si sono chiesti : ma perché Nicola Gratteri ormai trasferito a Napoli e aduso a palcoscenici nazionali ha scelto di dare credibilità alle iniziative di Maduli, costate quasi 200 mila euro, con la sua presenza alle tre tappe? 

Insomma, a dicembre 2023 Maduli insedia ai posti di comando le sue due punte di diamante, una coppia sia nella professione che nella vita, Paola Bottero e Alessandro Russo, molto legati a Gratteri. La Bottero (1967) è una giornalista torinese trapiantata a Roma la quale nel suo profilo Linkedin si presenta sotto una foto insieme a Gratteri come journalist, storyteller, author, writer, public relations & corporate communication manager. Del nuovo direttorio ne fanno le spese Pierpaolo Cambareri e anche, a suo dire, “un giornalista di denuncia” come Pasquale Motta, un tempo fidatissimo dell’editore se era direttore responsabile di ben tre testate: LaCNews24, IlReggino e IlVibonese. Poi a maggio del 2021 venne indagato nell’operazione della Dda di Catanzaro (di Nicola Gratteri) denominata “Alibante” e pertanto venne “dimissionato”. Della vicenda ne è uscito prosciolto “per infondatezza dell’ipotesi originaria di accusa” nel febbraio 2022 e quindi gli venne affidata una trasmissione (Dentro la notizia) che, a suo dire, “sembra che sia stata cancellata purtroppo con brutale rapidità”. Motta ha anche scritto che l’obiettivo del network è la costruzione di un pool giornalistico pro Gratteri. Infatti pare che verrà aperta una redazione anche a Napoli.

Un’altra uscita dal network è quella di Pietro Comito, aspirante candidato sindaco del M5s al comune di Vibo. Sui social non è passato inosservato il sostegno di Francesco Maduli, fratello dell’editore, ma non si sa se ai 5Stelle e a Comito la cosa abbia fatto piacere. Infine anche il giornalista della C news Stefano Mandarano ha lasciato perchè il consigliere regionale  vibonese Antonio Lo Schiavo (“de Magistris Presidente”) lo ha nominato tra i due collaboratori esperti.

C’è chi va e chi arriva. La campagna acquisti del network fa registrare nuovi arrivi. “Francesco Graziano, classe 1991, ha l’entusiasmo di chi d’improvviso si è trovato catapultato nel sogno inseguito sin da piccolo”,  “Due nuovi conduttori per il Tg di LaC News24: l’esperienza di Nico De Luca e la freschezza di Tonino Raco. Il primo mantiene la direzione della storica testata Catanzaro Tv recentemente acquisita da Diemmecom ma contribuirà anche ad arricchire la scuderia dei volti che conducono il telegiornale regionale del Gruppo. Il secondo, giovanissimo e appassionato giornalista, avrà la possibilità di consolidare la sua professionalità da una delle postazioni più impegnative”.

Però qualcosa si muove anche sul piano più strettamente politico. La coppia Bottero e Russo è legata all’ex parlamentare reggino di Forza Italia e oggi leader di Noi Moderati, Antonino Foti (1958), presidente della Fondazione Magna Graecia. Si era già intravista questa vicinanza nella campagna elettorale per le politiche del 2022, con le interviste al candidato Foti e a Maurizio Lupi (il lametino Pino Galati è poi vicepresidente vicario di NM). Da tenere presente anche che un emendamento presentato da Forza Italia nella Giunta delle elezioni alla Camera potrebbe riscrivere la geografia a Montecitorio. La proposta forzista punta a fissare nuovi criteri per il calcolo delle schede nulle e mette così a rischio la “cadrega” di circa 20 eletti. I ripescati potrebbero essere Gentile (FI), Bruno Bossio (Pd) e Galati (NM). Ora l’ipotesi tutta da verificare è se la sponda politica dell’avvicinamento di Maduli a Gratteri sia rinvenibile in Noi Moderati o se la coppia Russo-Bottero all’interno di LaC preluda ad un cambio di proprietà del network con l’ingresso proprio dell’amico Nino Foti.

La vicinanza di Gratteri a Domenico Maduli non significa nulla in quanto su Maduli non è aperta nessuna indagine. Su di lui si è discusso sempre e soltanto per quanto riguarda rapporti, amicizie e frequentazioni. Per essere precisi sono fatti raccontati da tre testate, Iacchitè, Corriere della Calabria e Zoom24. Riguardano i suoi rapporti con Gianfranco Ferrante (l’uomo del Bar Cin Cin di Vibo meglio conosciuto come la Banca d’Italia della ‘ndrangheta) e Nicola Barba (ex socio di Maduli). Entrambi sono stati condannati in primo grado in Rinascita Scott rispettivamente a 20 e 3 anni di carcere.

Sono agli atti le intercettazioni tra Maduli e Mario Lo Riggio, anche lui coinvolto nel processo Rinascita Scott e condannato in primo grado a 17 anni. Maduli  vuole convincere Mario Lo Riggio  ad appoggiare Pietro Giamborino a candidato a sindaco a Vibo Valentia.  L’ex consigliere regionale del Pd, tra i 338 imputati del processo “Rinascita Scott”, con la sentenza di primo grado emessa dal tribunale collegiale di Vibo Valentia è stato assolto dai reati più gravi, cioè non ha aiutato la ‘ndrangheta vibonese né ne ha fatto parte. Ad oggi Giamborino è responsabile del reato di traffico d’influenze illecite.

Nell’operazione Rinascita Scott esce fuori il rapporto  con Gianfranco Ferrante (condannato in primo grado a 20 anni e 2 mesi) che avrebbe raccomandato a Domenico Maduli il politico Salvatore Bulzomì per un trattamento di favore per la campagna elettorale per le Regionali del 2014. Il politico non avrebbe pagato Maduli e lui si rivolge a Ferrante per recuperare il credito. Maduli telefona a Ferrante a dicembre 2014 e gli dice: «Mi avevi raccomandato… eh… lo abbiamo cercato di trattarlo bene a coso… a Bulzomì… fatto… anche se poi era debole di suo… però su Vibo comunque è stato sempre quello più votato».  Gianfranco Ferrante negli atti dell’operazione Rinascita Scott è descritto come un imprenditore legato ai clan Mancuso e Lo Bianco. 

In tema di comunicazioni di massa di tanto in tanto viene ripresa una intervista di Gratteri a “Quante storie” su Rai3 in cui il procuratore diceva: “…I governi non prendono coscienza che i soldi delle mafie sono entrati nell’economia legale. Queste oltre a comprare  una pizzeria, un ristorante, queste oltre a  rivolgersi al mondo delle professioni, hanno cominciato a comprare pezzi di giornali e di televisioni tali da manipolare il pensiero delle persone e se questi comprano i  like, se questi mettono un argomento su facebook, su istagram e poi pagano dei pacchetti di like tale da condizionare il giudizio e il pensiero delle nuove generazioni. Bisogna incominciare a  guardare da qui in avanti  e stare al passo con le mafie. ”.

L’informazione calabrese da anni gode di una esistenza cagionevole per i problemi economici drammatici della carta stampata acuiti da web e social. Proprio su La C news è stato quest’anno ricordato Alessandro Bozzo: “Cosenza, dieci anni senza Alessandro Bozzo: il giornalista di razza che disse addio alla vita. La drammatica storia del cronista morto suicida all’età di 40 anni ha acceso un faro sulle mille sfumature di un mestiere affascinante ma spesso difficile e frustrante. Il gesto estremo non ha offuscato, anzi ha ulteriormente valorizzato, un percorso professionale segnato da impegno, coraggio, intransigenza e rispetto dei diritti. In programma una serie di iniziative in suo ricordo.” Quando si tratta di lavoro, ormai precarizzato, e svolto in una regione difficile come la Calabria, il giornalismo è sottoposto a scelte quotidiane difficilissime. Domenico Maduli ha affermato “Noi sappiamo da quale parte stare e vogliamo che sia chiaro anche a tutti gli altri”.  

Ecco perchè la notizia di un trasferimento dal Corriere della Calabria a La C news di due firme come quelle della lametina Alessia Truzzolillo e di suo marito il cosentino Pablo Petrasso ha fatto scalpore. Non solo perchè obiettivamente è come se la Juve prendesse all’Inter Lautaro e Thuran ma anche perchè le due firme sono molto stimate dal procuratore Gratteri.  Sullo sfondo, come abbiamo visto, resta in chiaroscuro la vicenda Maduli, le sue frequentazioni e questo affidavit di Gratteri  tutto da decifrare.