Calcio/Tempo effettivo e challenge

Basterebbero due regole semplici per rendere il calcio (italiano) una competizione più giusta. Il tempo effettivo e il “Var a chiamata” degli allenatori.

Nel tennis la tecnologia si chiama ‘hawk eye’, occhio di falco. L’ATP e la WTA, i due circuiti professionistici, la adottano dal 2006. Ogni giocatore ha a disposizione tre chiamate a set (più una quarta nel tie-break) per valutare se una palla è dentro o fuori. Se chi chiama il challenge ha ragione, la chiamata non viene scalata dal conto complessivo, se invece si ha torto si perde un challenge.

Dal 2020 i coach della NBA hanno a disposizione il challenge. Ogni allenatore ha a disposizione una chiamata per partita: sta dunque ai coach non ‘sprecarla’ e giocarsela nei momenti clou della gara. Dopo la chiamata, tutti con il naso all’insù per verificare le immagini che scorrono sul maxi-schermo. Var challenge anche nel football americano: i coach della NFL lanciano un fazzoletto rosso in campo per richiamare l’attenzione dell’arbitro.La NFL è tra le leghe che hanno fatto da pionieri all’utilizzo dell’on field review. I coach hanno a disposizione due chiamate per partitaGli sport americani sono sempre stati molto sensibili alla cosiddetta ‘moviola in campo’: si utilizza anche nel baseball e nella MLB. Stesso discorso per l’hockey su ghiaccio e la NHL: proprio da questa stagione, la lega professionistica americana ha allargato ulteriormente la forbice di utilizzo del challenge da parte dei coach. Concludiamo con la pallavolo: due challenge a squadra per set. Anche in questo caso, come già visto nel tennis, il conteggio si abbassa soltanto in caso di chiamata errata.Anche nel karate è presente il “Var a chiamata”, che nello specifico viene definito semplicemente “video-review”. Si applica nel kumite (ovvero nei tradizionali combattimenti uno contro uno), mentre non è presente nel katà. Il challenge non sempre serve per smorzare le proteste, ma in questi sport ha aiutato arbitri e giocatori in più di un’occasione a dirimere controversie e polemiche. Ci riuscirà anche nel calcio?
No, gli arbitri non vogliono cedere potere e…soldi. E anche per i cd recuperi vogliono a discrezione stabilire quanti minuti far recuperare e fischiare la fine a discrezione. Il potere non cede facilmente.