La Corte di Giustizia dell’Unione europea restituisce l’onore ad Andrea Agnelli

Il giudizio finale è una fucilata a Infantino e Ceferin: “Le regole Fifa e Uefa sull’approvazione preventiva delle competizioni fra club, come la Superlega, sono contrarie alla legge Ue”.

Lo avevamo scritto, solo un giudice in Europa poteva fermare Ceferin, Gravina e la cricca dell’Uefa che fanno la guerra alla concorrenza. La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea ha stabilito che l’Uefa non ha il potere di impedire ai club la creazione di nuove competizioni internazionali. Quindi non può fermare il progetto di riforma del calcio europeo portato avanti dai club fondatori della Superlega, che nell’aprile 2019 proposero al football continentale un rinnovamento totale, un’evoluzione che l’avrebbe aiutato a massimizzare il suo potenziale economico e sportivo, valorizzando un prodotto senza eguali nel mondo. L’opposizione della Uefa, la ritrosia di alcuni club che avrebbero dovuto partecipare e l’intralcio di una parte della politica internazionale – non la parte più democratica di tutte – aveva poi messo in pausa l’intera operazione. Appunto, messo in pausa, non l’aveva fermata per sempre. Adesso può ripartire.

Per chi non avesse capito nulla della questione e si sia perso dietro la solita ideologia sportiva italiana che al seguito di Ceferin ha bastonato Andrea Agnelli nel suo tentativo, spiego la questione con una domanda.

Perchè mai squadre come il Real, il Barcellona, la Juve devono accontentarsi delle briciole che l’Uefa elargisce loro e non possono organizzarsi un torneo senza dover stare sotto padrone? E’ il meccanismo della Euro Lega di basket. Nel basket è stato possibile, perchè nel calcio no? Se il calcio televisivo fa grandi ascolti solo quando giocano le grandi squadre tra loro, perchè mai le grandi squadre non debbono ricevere un giusto compenso per ogni incontro al quale partecipano? E’ la stessa situazione di un grande attore o regista che decide di prodursi in prima persona un film invece di farselo produrre da un altro. Perchè mai dovrebbe essere proibito?

Questa vicenda calcistica dimostra che gli anatemi politici contro le grandi squadre lisciando i tifosi delle piccole non fanno altro che conservare monopoli anacronistici che conducono una battaglia eterna contro la libera concorrenza. Eppure nel mondo, basta guardare al sistema del basket americano, ci sono esempi da molti anni di una industria che sa contemperare gli interessi economici delle grandi squadre con quelli delle piccole e del pubblico degli appassionati. In Europa invece è ancora il tempo delle rendite di posizione (“un abuso di posizione dominante”) di personaggi spregevoli come Ceferin che fanno il bello e il cattivo tempo perchè la politica non ama nè il mercato nè la concorrenza nè l’industria. “Chi aderirà all’universo Superlega sarà fuori dal nostro sistema calcio”, tuonava appena ieri il presidente della Figc. Il fatto è che quel “sistema calcio” rischia di diventare presto una scatola vuota. E la Corte ha parlato chiaro: stateci.