Quell’attacco di Morricone per “Sapore di sale”

La riprova che una canzone ci rimane impressa nella testa e nel cuore prima per la sua musica e poi per il suo testo è l’attacco di “Sapore di mare”, per me la più bella canzone di Gino Paoli, scritta nel 1963. Tutti appena ascoltiamo l’inizio della canzone senza che Paoli abbia ancora cominciato a cantare, la riconosciamo. Perchè? Perche venne arrangiata dal genio Ennio Morricone.

Le dissonanze di pianoforte da lui inserite nell’attacco di «Sapore di sale» ci legano a quel brano. Ha detto Gino Paoli: «Per averlo dovetti litigare con la produzione. Ma l’inizio tambureggiante si deve alla chitarra basso del fratello di Little Tony ( Enrico, morto nel 2018 a 75 anni) ».

Magari ancora oggi ci si sorprende quando si legge sulle copertine di Gino Paoli che a dirigere l’orchestra di un brano celeberrimo come “Sapore di sale” nel 1963 c’era proprio lui, Ennio Morricone (1928-2020).

La canzone fu scritta sulla scia della storia d’amore appassionata e scandalosa di Paoli con Stefania Sandrelli, allora minorenne. Venne proposta al Cantagiro del 1963 dove ottenne il quarto posto, cui seguì uno straordinario successo. In testa alle classifiche con un numero incredibile di copie vendute, “Sapore di sale” veniva suonata in tutte le spiagge e le piste da ballo, ed è rimasta nell’immaginario collettivo la colonna sonora delle estati anni Sessanta.
L’arrangiamento di Morricone, si è detto, risultò di fondamentale importanza: un basso elettrico suonato con il plettro caratterizza l’introduzione, e sull’ingresso della voce si dispiega un “magico” tappeto d’archi e di fiati al quale fanno da contrappunto alcune note dissonanti eseguite da piano e vibrafono. L’assolo centrale di sax è poi eseguito da un giovane argentino che più tardi diverrà un famoso jazzista, Gato Barbieri.
Melodica eppure ritmata, “Sapore di sale” è comunque resa unica dall’interpretazione sensuale, lenta e quasi pigra di Paoli. (Quotidiano di Puglia, 2014)