Da Muccino ad Amadeus il panem et circenses calabrese

Piazza Pitagora a Crotone

L’anno scorso il Capodanno di Amadeus fu “celebrato” a Perugia, due anni fa a Terni. La Regione Umbria ha pagato euro 500 mila per ogni anno. Quindi un totale di un milione di euro. Il Comune di Perugia spese 200 mila euro da convenzione, diventati alla fine euro 380 mila. Il ministero della Cultura 180 mila euro. Le voci che circolano parlano oggi di un accordo molto più salato per la regione Calabria, ma fino ad ora è tutto top secret.

Per esempio nessuno in Calabria sa in che cosa consiste il ruolo “attuatore” della Film Commission (CFC). È la Rai, come avviene nei subappalti, che paga la CFC o viceversa? Oppure è la Regione Calabria che paga anche la CFC? Non si sa. Ipotizziamo che la Regione Calabria finanzi la CFC che a sua volta paga la Rai. Non si capirebbe l’utilità di questo ulteriore passaggio, ma ormai la CFC funge sempre da prezzemolo in ogni minestra. Se poi dovrà aggiungere altri soldi in aggiunta a quelli della Regione e del Comune il mistero aumenta.

Da giorni stampa locale e TG 3 Calabria affermano che gli hotels a Crotone sono pieni, ma è evidente che sono pieni di personale e maestranze Rai, e lo saranno per il prossimo arrivo dei cantanti. Questi soggiorni da chi sono pagati, dalla Rai o dalla Regione Calabria? Lo scorso anno, sempre a Perugia, le spese di soggiorno e di altro erano a carico della Regione e del Comune di Perugia come costi extra. La convenzione parlava di: “… Mille invece le giornate di ospitalità alberghiera in hotel quattro e tre stelle”.

La stampa umbra (nell’articolo «Capodanno Rai, alberghi pieni a Perugia») informava che «si veleggia verso un Capodanno con una media regionale che va oltre il 90 per cento di occupazione delle stanze», e la considerazione che ne conseguiva era che «a trainare il Capodanno c’è in testa senz’altro il maxi evento della Rai a Perugia con il concertone condotto da Amadeus in piazza». Poi però si scoprì che due anni prima gli arrivi erano stati maggiori e che in pratica il Capodanno in Umbria non aveva portato nessun turista.

Nel 2022 i viaggiatori che sono transitati per la stazione Centrale di Milano hanno visto un villaggio di Natale con tanto di circuito di pattinaggio sul ghiaccio di 1.300 metri quadri. Ad aprire il portafogli era stata la Regione Calabria, che aveva sponsorizzato il progetto per un totale di 2,6 milioni di euro, con finalità di promozione turistica. La scritta in viola “Calabria Straordinaria” ci è costata due milioni e mezzo per farci dire dai lombardi: che diavolo fate? Avete tutti questo soldi da buttare?

Si, li abbiamo, ma anche i costi dell’operazione Muccino di Jole Santelli  sono stati soldi buttati al vento: complessivamente (non solo il compenso per la realizzazione del corto) circa 1,9 mln di euro. Anche in quel caso fu di fatto “secretato”  il contratto.

Le polemiche furono tante anche in Umbria dove Amadeus sbarcò per due anni. La spesa venne ritenuta esagerata: “Un’offesa alla povertà dilagante nella regione e in Italia”. E polemiche vibranti si accesero per l’enorme struttura costruita in centro, a Perugia…

Forse per continuare questa tradizione non viene reso pubblico il contratto tra la Rai e la Regione Calabria. Tutto è un mistero, si pensi al Comune di Crotone che già sta spendendo per sistemare Piazza Pitagora oltre 155 mila euro. “Un lavoro da Sisifo perché adesso sta spostando il poco verde che c’era in piazza in altro luogo e dopo il Capodanno dovrà riportare il verde al suo posto, salvo che Piazza Pitagora non rimanga una spianata di cemento”.

Al mistero dei veri costi dell’operazione “Capodanno a Crotone” in questa nostra Calabria meravigliosa andrebbero aggiunti i costi che ogni comune, in una gara soltanto pazzesca e degna di commiserazione, sta sopportando per allestire il proprio straordinario Capodanno. 

Secondo la C news la cantante Giorgia (da decenni senza una sola canzone popolare e perciò presentata come “una gran voce”) a Cosenza costa nientemeno 335mila euro: tasse e spese fanno raddoppiare la cifra annunciata dal Comune per il Capodanno. “In conferenza stampa il sindaco Franz Caruso aveva parlato di una cifra di gran lunga inferiore rispetto a quella che graverà invece sul bilancio comunale, “dimenticando” l’Iva e i costi di service e sicurezza”.

Panem et circenses è un’espressione latina di Giovenale contenuta in una delle sue satire più celebri, la decima, in cui descrive quello che la plebe romana, ignara delle prevaricazioni da parte dei privilegiati, si accontentava di avere: un’elargizione periodica e gratuita di grano (panem) e la possibilità di assistere ai giochi del circo (circenses). In questo modo, secondo il poeta, chi aveva il potere e governava conquistava il consenso del popolo, mentre quest’ultimo, non comprendendo la miseria di ciò che riceveva rispetto ai privilegi dei più ricchi, si accontentava di poco, solo di pane e di spettacoli – le lotte dei gladiatori, le corse dei carri e i terribili combattimenti con gli animali.

I bonus (e superbonus) e il reddito di cittadinanza grillino e gli spettacoli di fine anno non sono altro che la satira di Giovenale aggiornata ai tempi nostri: “ormai, da quando non si vendono più voti, [il popolo]) ha perso ogni interesse; un tempo attribuiva tutto lui, poteri, fasci, legioni; adesso lascia fare, spasima solo per due cose: pane e giochi“. (Giovenale, Satira X, 77-81)