Giaculatorie/Cosa si fa davanti alle aggressioni a questo e quello?

La politica “imbelle” con le sue giaculatorie si evince nelle reazioni a fatti di violenza. Aggrediscono un medico e un infermiere a Soriano? Si riunisce il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, per l’esame delle vicende. Aggrediscono un insegnante? Idem. Aggrediscono un autista di un bus o il controllore di un treno? Idem. Aggrediscono un avvocato nel suo studio, un secondino, un vigile? Idem. Aggrediscono un medico in un ospedale? Idem. Non sto parlando dei femminicidi, nè del bullismo, nè dei mafiosi che puniscono vittime di usura. No, stiamo parlando di tutte le manifestazioni della nostra società violenta, rabbiosa, che re-agisce a presunti torti subiti, che si fa giustizia da sè. Dovunque.

In fondo, tutti questi episodi non sono altro che il rifiuto dello Stato di diritto, l’unica forma che gli uomini hanno saputo inventare per bandire la violenza. Siamo tornati al Far West e dunque viviamo in mezzo a cowboy, pionieri e fuorilegge. Tutte queste riunioni, inutili in quanto non si possono proteggere tutte le categorie che subiscono le violenze (avvocati, autisti, medici, infermieri,poliziotti…), sono un esercizio giaculatorio. Giaculatoria è infatti “una breve e fervente preghiera, generalmente senza una formula prescritta, che può essere anche recitata mentalmente durante le comuni occupazioni” (Treccani). Oltre le categorie sopra ricordate, aggrediti possiamo essere tutti, nelle strade, negli uffici, nei locali, allo stadio, per qualsivoglia motivo. Non ci sono, come si vuol far credere, categorie da proteggere (come?) prima di altre perchè più esposte. Il problema è irrisolvibile, non servono inasprimento delle pene, scorte, nuove carceri, riunioni, dichiarazioni, il Far West si supera con lo Stato di diritto. Non con le giaculatorie. Ma se nel nostro Stato di diritto la giustizia non funziona è come se vivessimo in un paese del Far West con uno sceriffo corrotto o ubriacone o pavido.