Aldo Cazzullo/ Il comunismo ha prodotto solo miseria

(risposta ad un lettore) Le confesso di non avere il mito del comunismo italiano. Certo, lei cita personaggi di spessore. Antonio Gramsci è tuttora considerato in tutte le università del mondo un pensatore importante. Giuseppe Di Vittorio — volontario nella Grande Guerra, antifascista, padre del sindacato moderno, oppositore dell’invasione sovietica in Ungheria — è una figura luminosa. Resta un fatto: il comunismo ovunque è andato al potere ha prodotto miseria e polizia politica. Talora, massacri, dall’Unione Sovietica alla Cambogia. E un’idea che si è rivelata sbagliata e criminale non diventa giusta o almeno nobile là dove al potere non è andata.

Accostare fascismo e comunismo è improprio: noi italiani abbiamo avuto purtroppo oltre vent’anni di regime fascista — un’ideologia esportata in mezzo mondo con conseguenze drammatiche —, mentre per fortuna non abbiamo mai avuto un regime comunista. I comunisti italiani diedero un grande contributo di sangue alla Resistenza e di intelligenza alla Costituzione. Tuttavia l’egemonia comunista sulla sinistra è stata alla lunga un disastro, ha impedito l’alternativa, ha tenuto i riformisti lontani dal governo.

E al suo elenco, gentile lettore, manca il vero capo del comunismo italiano: Palmiro Togliatti. Il giudizio sul comunismo italiano, però, non può prescindere da lui. Freddo, spietato, sottile, calcolatore. E sempre vicino a Stalin. A costo di sconfessare, far piangere, forse far morire di crepacuore proprio Di Vittorio.