Non hanno voluto il nuovo Mes e restiamo legati al vecchio

Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di inizio anno, ha dato la colpa della mancata ratifica della riforma del Mes al Parlamento, e ha evitato di spiegare perché il suo partito, assieme a M5S e Lega, abbia votato contro. Nessuno le ha fatto presente che la bocciatura condanna il nostro paese a rimanere in un Mes non riformato. Ogni membro dell’Unione Europea è infatti obbligato a partecipare al Mes. Contrariamente a quanto molti pensavano dentro e fuori il Parlamento, votando contro la riforma, l’Italia non ha rifiutato il Mes: ha semplicemente deciso di continuare a far parte del Mes attuale, ratificato da tutti i paesi nel 2012. Questo è paradossale perché quasi tutte le critiche addotte in Parlamento si riferivano al Mes del 2012, che non è intaccato dalla mancata ratifica, e perché non poche parti della riforma venivano proprio incontro alle critiche del M5S e della destra.

È perciò difficile sfuggire alla sensazione che M5S e destra abbiano votato contro la ratifica perché non hanno voluto fare la fatica di capire il dossier, e per cavalcare una facile fonte di popolarità generata dalla disinformazione. È plausibile che solo noi, tra tutti i paesi europei inclusi quelli a guida sovranista (persino l’Ungheria ha votato a favore…), ci siamo accorti che la riforma peggiora il Mes?