I 5Stelle sono di sinistra? Fact cheking

  1. Il 21/12/23 hanno votato contro il Mes, come la destra e impedendo la caduta del governo Meloni. Come spiegato dagli economisti Boeri e Perotti, non si sono letti il dossier e quindi restiamo legati al Mes ratificato nel 2012. Ma non era meglio quello nuovo? Finanche l’Ungheria lo ha capito
  2. Sono contro l’Ucraina pertanto votano in parlamento sempre contro l’invio di armi. Hanno quindi una posizione apprezzata da Putin.
  3. Hanno votato i decreti di sicurezza di Salvini (governo Conte 1, 2018) ma sono da ricordare anche le orrende vanterie dell’allora ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5s), che rivendicava al suo dicastero e al presidente Conte il merito della politica dei «porti chiusi». Da segnalare poi precisi emendamenti mirati a rendere più dure le sanzioni per le ong colpevoli di salvare vite in mare, con cui i grillini sono riusciti a peggiorare persino i decreti Salvini.
  4. A partire dal 2013 la retorica “né di destra né di sinistra” divenne evidente perchè una parte consistente del “partito parlamentare” appena eletto non sentiva nessuna affiliazione particolare né verso la destra né verso la sinistra.
  5. Il Movimento al Parlamento Europeo ha fatto scelte estremamente spregiudicate, come quella di allearsi con lo UKIP, partito britannico di destra nazionalista, per poi tentare senza successo di fare lo stesso con l’ALDE, il gruppo più filoeuropeo e liberale di tutto il Parlamento. Nel 2019 Luigi Di Maio invitò a “non mollare” ai gilet gialli che da settimane stavano violentemente manifestando in Francia contro il presidente Macron.
  6. Conte ha fatto cadere il governo Draghi. Conte la confessione l’ha fatta ad un giornale spagnolo: «Draghi? Sì, sono responsabile della sua caduta» (di Alessandro Trocino, Corriere,11/10/22) Dopo settimane in cui i 5 Stelle hanno negato di avere responsabilità nella caduta dell’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce, il leader pentastellato ha confermato invece al Pais, per la prima volta, di essere «responsabile della sua caduta»
  7. La scorsa legislatura che si era aperta con l’approvazione della legge Spazzacorrotti, gli show in piazza in nome delle manette e l’abolizione della prescrizione, si concluse con la sconfessione totale delle tesi forcaiole portate avanti dal M5s e con l’adozione di riforme di segno garantista. Miracoli del governo Draghi e della ministra Cartabia, ma anche della tenacia dei pentastellati, che pur di restare vivi non si sono mai posti problemi a rinnegare la propria natura (un tempo anche no Vax, no Tav, no Tap, no Ilva, no Nato).
  8. (Ansa) Tra l’aprile 2019, prima mensilità erogata per il Reddito e la Pensione di cittadinanza e giugno 2023 sono stati spesi per il sussidio contro la povertà introdotto dal Governo gialloverde oltre 31,5 miliardi di euro. E’ quanto emerge da un report dell’Inps sulla misura secondo il quale l’importo medio erogato nel periodo è stato di 538,64 euro con una media di 1.148.010 nuclei beneficiari. (da Wired) Simbolo del grillismo di governo insieme alla riduzione del numero dei parlamentari, la misura entrò in vigore nell’aprile 2019. Allora a Palazzo Chigi sedeva Giuseppe Conte e l’esecutivo era sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega. Analizzando la distribuzione geografica della distribuzione di questo sussidio, emerge come siano state soprattutto le regioni del Sud a beneficiarne.
  9. (Repubblica, 22/3/22, Buffon e Di Feo) “Putin si offrì di mandare personale specializzato. Mi disse che loro avevano maturato grande esperienza su come affrontare le pandemia perché avevano avuto la Sars. Noi eravamo in grandissima difficoltà. Ogni aiuto era ben accetto”. L’allora premier Giuseppe Conte ieri ha finalmente chiarito la genesi della missione russa in Italia dal marzo al maggio 2020, ufficialmente nata per contribuire alla lotta contro il Covid: è stato il presidente Putin a offrirla al governo italiano. Si è trattato della prima operazione militare russa in assoluto condotta in un Paese della Nato, sfruttata dai media del Cremlino in tutto il mondo per mettere in cattiva luce l’Unione europea e l’Alleanza Atlantica.
  10. (Il sole24 ore) “La cena l’han già mangiata tutti, si sono alzati, e a noi resta da pagare il conto”. Nel suo intervento conclusivo alla 49esima edizione del Forum Ambrosetti di Cernobbio il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva sintetizzato così la condizione dei conti pubblici prodotta dal Superbonus e dagli altri bonus edilizi. Ora emerge che la cifra in fondo al conto da pagare è di 109 miliardi. E cresce, di circa tre miliardi al mese. I dettagli sono stati offerti dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni. “Nei cassetti dell’agenzia delle Entrate ci sono ad oggi 142 miliardi di crediti ceduti – ha spiegato parlando a SkyTg Economia -; 13 sono frodi”, e quindi si fermano prima di impattare sui conti pubblici, “ne restano 130 e, di questi, 109 sono da portare in compensazione”. E quando il credito va in compensazione, si traduce in un minor gettito fiscale perché il contribuente sconta dalle tasse da pagare l’importo del credito. Quel mancato gettito si trasforma in fabbisogno, cioè nell’esigenza di risorse delle casse dello Stato, che diventa debito pubblico in quanto non coperto da altre entrate.

COMUNISTI PER CONTE (Stefano Fassina, 2022) “Il mio voto domenica prossima è per il M5s guidato da Giuseppe Conte“. Il giorno dopo aver partecipato alla chiusura pentastellata della campagna elettorale in piazza Santi Apostoli a Roma – insieme all’ex capogruppo al Senato di Leu Loredana De Petris, che aveva già dichiarato il proprio voto per il Movimento – anche Stefano Fassina fa “coming out”: “È una scelta meditata e motivata, ma dolorosa perchè, per la prima volta in quasi quattro decadi di presenze alle urne, mi separo dalla filiera originata dal Pci, di cui anche Liberi e uguali, nel 2018, era in parte e indirettamente derivazione”, scrive il deputato ed ex viceministro allo Sviluppo economico, per anni volto di punta della sinistra Pd. “Scelgo il Movimento 5 stelle per una regione essenziale. Per quelli che rappresenta: le periferie sociali, le classi medie spiaggiate, le generazioni più giovani e più intransigenti sulla conversione ecologica integrale. Per quelli che c’erano stasera in piazza Santi Apostoli, più che per i protagonisti del palco”. Ma anche, aggiunge citando Conte, “in ragione del principio enunciato da uno dei maggiori filosofi contemporanei, Forrest Gump, “sinistra è chi sinistra fa””.

FRANCESCO MERLO, LA QUASITA’ Ancora lei pensa che Conte e Grillo siano di sinistra? Via, signora De Bellis, il trasformismo del nostro signor Quasi è un caso di scuola, ormai studiato nelle università. Com’è possibile credergli ancora? A me pareva che la sfiducia a Mario Draghi, originata dagli acidi rancori di Conte, avesse definitivamente mostrato con chiarezza che non sono affidabili gli accordi politici con i 5 stelle. Invece il Pd, recidivo, ci era cascato di nuovo quando Conte si era messo a rivelare «ho votato Berlinguer», ed era corso ad abbracciare Zingaretti, Bettini, D’Alema, Landini e ovviamente Elly Schlein. “Chi t’abbraccia più di quel che suole, o ti ha ingannato o ingannar ti vuole” dice il proverbio, e Giuseppe Conte ha provato ad abbracciare tutti, nessuno escluso, da Salvini a Draghi. In quanto alla volgarità degli attacchi personali alla segretaria del Pd, mi ripeto: sono incoraggianti. Sono segnali di successo che dovrebbero rincuorarla.

(Il Mulino, Leonardo Puleo, Giuseppe Carteny, 2022) In questo senso, il confronto dell’offerta politica del M5S con le preferenze del proprio elettorato ci permette di individuare diverse fasi evolutive. La prima (2013), segnata da una piattaforma anti-elitista e declinata con un’enfasi sulla democrazia diretta, la difesa dell’ambiente e la lotta alla corruzione politica. La seconda (2018), accompagnata da una centralizzazione nell’organizzazione del movimento/partito, pur non rinnegando nessuna delle priorità precedenti, avvia un’evoluzione piglia-tutti allargando l’interesse del partito verso alcuni dei temi tradizionalmente associati alla destra dello spettro politico (euroscetticismo, contrasto alla migrazione, defiscalizzazione). Infine, il M5S che si affaccia alla prossima tornata elettorale appare intenzionato a rompere i ponti con la propria incertezza ideologica, sposando alcuni dei temi classici dalla sinistra socialdemocratica: rafforzamento dello stato sociale, nuove assunzioni nel comporto pubblico, lotta alla precarietà, contrasto alle disuguaglianze politiche e sociali; pur rimanendo remissivo in materia di equità fiscale e redistribuzione della ricchezza.