Scuola/Occupate occupate tanto il pd è con voi

(Corriere della sera) Occupazioni, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara approva la linea dura adottata dal liceo Tasso. Una presa di posizione netta, condivisa da molti insegnanti del blasonato liceo romano, e di altri istituti, che già all’indomani delle decisioni del preside avevano espresso il loro apprezzamento.

Al liceo Tasso dieci giorni di sospensione, 5 in condotta
Come noto, la decisione del dirigente Paolo Pedullà è stata orientata a una linea dura: sospensione per dieci giorni e 5 in condotta ai ragazzi ritenuti responsabili di un’occupazione con risvolti anche poco edificanti: aule sporche e banchi spostati, disordine e mancanza di rispetto nei confronti l’edificio scolastico. Non così però per i genitori, che hanno contestato i provvedimenti verso i propri figli, ritenendoli inopportuni e esagerati.

E mentre il Pd parla di un «grave difetto di inclusione» a colpire così duramente gli studenti, privandoli della possibilità di seguire le lezioni, la polemica si fa anche politica. «Al ministro vorremmo ricordare che la scuola è il luogo dove le regole si imparano, e si impara a rispettarle. Sono luoghi che si fondano sul sacrosanto principio dell’autonomia; in cui, prima di comminare le sanzioni agli studenti indisciplinati, si prova a capire le ragioni che spingono alcuni a trasgredire le regole. Non sono le sanzioni il modo migliore per ottenere questo risultato» ha tuonato la capogruppo Pd in VII Commissione, Irene Manzi. Pro e contro le posizioni del ministro anche altri esponenti della Sinistra. A riportare alla realtà, un quadro impietoso tracciato da Mario Rusconi, presidente dei presidi del Lazio: «Le occupazioni? L’anno passato sono costate a Roma Capitale 500mila euro, quest’anno gli istituti presi di mira si contano sulla punta delle dita. Eppure siamo a quota 350mila..».

(frasco) Appena cominciai a fare il preside a Lamezia, proprio il primo giorno ricordo che il segretario mi disse che l’anno precedente (quando io non c’ero) c’era stata la solita occupazione e che i danni ammontavano a 800 mila lire. “E chi li ha pagati?” chiesi io ingenuo. “Noi” rispose il segretario. “Ma siamo cretini?” conclusi. Dopo questa sorpresa per gli anni a venire ristabilii le regole e nella mia carriera di preside, dopo qualche tentativo, le occupazioni non sono più avvenute.

Quello che la sinistra potrebbe fare se ci riesce è farsi approvare in parlamento una regola semplice che consenta le occupazioni delle scuole, magari perchè sono pubbliche e dunque ognuno ne può disporre come vuole (alcune sentenze della magistratura si sono inventati questo concetto) anche impedendo a chi vuol frequentare le lezioni di farlo.

Le regole vanno rispettate, il pd per fare il populista e dire sempre il contrario di quel che dice la destra, dimentica il principio sul quale si basa uno stato democratico. Io ricordo alla sinistra che impedire con la forza agli studenti di entrare liberamente in una scuola è una situazione assimilabile storicamente alle prepotenze fasciste o mafiose. Nessuna (azione di) protesta deve conculcare le libertà personali e quando in una scuola un drappello di studenti costringe tutti gli altri compagni a non far lezione per me è una situazione simile a quella che facevano gli scherani fascisti.

Il fatto che la sinistra italiana non lo comprenda non è un mio problema, è il loro.