Il prof Gottlob e la Calabria fantastica

«Credo che sia un posto ideale per lavorare con l’Ai perché ha due colonne: quella simbolica, la rappresentazione della conoscenza, e quella subsimbolica, e cioè le reti neurali. L’Università della Calabria è da tanti anni che lavora su questo e mi attira molto, ho già lavorato con loro. La Calabria è bellissima, abitiamo a Paola ed è un posto fantastico dove ho trovato una grande accoglienza». Un elogio in diretta tv alla Calabria e a Paola, la cittadina che ha accolto Georg Gottlob, uno dei principali esperti di intelligenza artificiale (IA).

Gottlob, riconosciuto unanimemente come un “re dell’informatica”, ha pronunciato questi e altri elogi verso la Calabria durante l’intervista a “Cinque minuti di Bruno Vespa” su Rai1. Di particolare rilievo è il suo trasferimento dall’ambiente accademico di Oxford alla Calabria, precisamente all’Università della Calabria (Unical), che ha scelto come il luogo ideale per continuare la sua ricerca in ambito di IA.

L’esperto informatico ha spiegato la sua scelta sottolineando la posizione privilegiata dell’Unical nel campo dell’IA, lavorando su due colonne fondamentali: la rappresentazione simbolica della conoscenza e la subsimbolica, che include le reti neurali. La regione della Calabria, e in particolare la città di Paola, dove Gottlob ha scelto di risiedere, sono diventate la sua nuova casa, attratte dalla bellezza della zona e dall’accoglienza calorosa ricevuta. (da laC news)

Ci risiamo: la Calabria è meravigliosa per chi è benestante; per chi può lavorare a distanza; per chi non ha figli, per chi può andarsene quando vuole, per chi può spostarsi agevolmente per cure mediche o contatti nelle grandi città. La Calabria ha le qualità che conosciamo tutti noi calabresi, l’ospitalità, il calore umano, ma non va conosciuta a fondo altrimenti si scoprono tutte le sue negatività. Per non farla lunga ne dico una sola: l’amichettismo. Per fare le cose più semplici, dall’andare a un ristorante o in un ufficio, se non hai l’amico ti trattano a pesci in faccia. Anche il grande professore Gottlob se ne accorgerà purtroppo