Componente energia: la voce più importante della bolletta
Abbiamo consumato meno rispetto allo stesso mese di un anno fa, ma abbiamo pagato il doppio. Possibile? Sì, se il prezzo dell’energia è raddoppiato. Ecco perché bisogna parlare della voce più importante in assoluto: la quota energia. Ci dice quanto costa ogni singolo kilowattora o metro cubo di gas ed è espressa in €/kWh o in €/Smc. Così importante, eppure così difficile da trovare. Si trova dalla seconda pagina in poi, nella tabella che indica le singole voci che compongono la bolletta e non è evidenziata in alcun modo. Si trova nel riquadro “Spesa per la materia energia” o “Spesa per la materia gas naturale”.
A seconda del tipo di contratto (fisso o variabile), la dicitura potrà cambiare, ma in ogni caso la spesa per la materia energia è un indicatore fondamentale per capire se stiamo pagando troppo o no.
Basterà fare un confronto sul Portale offerte di Arera, che mette gli operatori in ordine di convenienza proprio sulla base del prezzo al kilowattora o al metro cubo. Se non sappiamo quanto spendiamo di materia energia, è impossibile valutare qualsiasi offerta. Attenzione: a complicare di più le cose c’è un’altra voce “quota energia” nel riquadro “Spesa per il trasporto e la gestione del contatore”: non è questa la componente da considerare.
(Federico Formica) Confrontare le tariffe di gas è luce è il primo passo per risparmiare sulla bolletta. Peccato che diversi operatori, anche grandi, cerchino di mettere i bastoni tra le ruote ai propri clienti. Come? Inviando bollette poco trasparenti. Dove, nel migliore dei casi, il costo unitario dell’energia è nascosto, diluito tra decine di cifre e sigle incomprensibili al cliente medio. E nel peggiore dei casi è del tutto assente.
Partiamo da un principio: le armi con cui, ogni giorno, centinaia di società di luce e gas si combattono i clienti sono due. Il costo della materia energia e il costo fisso annuo, una sorta di canone che viene fatturato mensilmente ed è slegato dai consumi. È su queste che si determina la convenienza di un’offerta. Tutto il resto (Iva, accise, oneri di sistema etc) viene stabilito dall’Arera e da provvedimenti legislativi. Il cliente che non sa quanto paga per queste due voci è, in sostanza, un cliente inerme, perché non può paragonare la sua tariffa con le altre presenti sul mercato libero. Un’operazione che, come abbiamo spiegato nella nostra guida è possibile fare sul Portale offerte dell’autorità pubblica Arera.