Il caos del pd di Lamezia spiegato in maniera comprensibile

Le elezioni comunali della primavera ’25 sono gia’ cominciate a Lamezia e, siccome tutto il mondo e’ paese, le contese interne sono ben visibili.

Nel centrodestra l’asse Mascaro (Forza Italia)/Furgiuele (Lega) vede all’opposizione il presidente leghista del consiglio regionale Filippo Mancuso. Il 18 aprile la Lega di Catanzaro ci fa sapere che le non piace il bilancio di previsione di Lamezia Terme. Da Catanzaro la Lega sembra voler più che altro ribadire alla sezione lametina, che è in opposizione in consiglio comunale, la propria opposizione alla linea politica locale. Il ritornello e’ lo stesso dal 2023, non va bene «una Giunta Comunale che è per la maggiore di centrosinistra e per il resto civico Mascariana, e resta tale nonostante il recente passaggio ad un partito dello stesso Sindaco, ma come è noto a tutti in città si vive in un assordante abbandono».

Sembrano lontani i tempi, eppure era solo due anni fa, in cui Saverio Paletta scriveva (iCalabresi): “… la Lega ha tenuto grazie all’equilibrio tra il moderato Filippo Mancuso e il “duro” Domenico Furgiuele. Difficile pensare a due personalità più diverse: quasi centrista Mancuso, formatosi alla corte di Sergio Abramo, ultradestrorso, invece, il deputato di Lamezia, cresciuto a pane ed Evola”. Se la Lega regionale e’ spaccata, e dunque Mascaro avra’ con se’ Forza Italia ma non Wanda Ferro e Mancuso, nel pd lametino la novita’ e’ data da una manovra a tenaglia che un composito gruppo ha operato verso il duo Masi- Grandinetti.

In politica chi la fa l’aspetti, oppure, se preferite, cosi’ fan tutti, per cui quello che ha fatto l’ex grillino Masi, ovvero conquistare la segreteria lametina mobilitando parenti e amici, lo ha ripetuto un gruppo composito formato dalla consigliere regionale Amalia Bruni, sua cognata Aquila Villella, Antonio Sirianni (gia’ segretario cittadino) e gli amici di Gianni Speranza ritornati nel pd dopo averlo abbandonato tanti anni fa nelle mani di Doris Lo Moro. Scrive la C news “Guerre interne -Resa dei conti nel Pd Lamezia, la consigliera regionale Bruni alla testa di 337 dissidenti contro il segretario cittadino Masi.
In questi giorni si sta consumando una vera e propria guerra tra una componente che ruota intorno alla scienziata lametina e l’altra guidata dal delegato cittadino che ha convocato per oggi un’assemblea relativa alla Conferenza Programmatica che si terrà domani a Soveria “.
Il documento, sottoscritto da ampi nuclei familiari con parecchie sorprese per la presenza di persone finora mai simpatizzanti per la sinistra, chiede la “testa” del segretario Masi. Tra i 337 non ci sono perche’ restano a guardare e perche’ non hanno la tessera del pd, Gianni Speranza e Rosario Piccioni. Ma una delle accuse formulate a carico dell’avv. Masi e’ proprio quella di non aver coinvolto nientepopodimenoche Lbc (Lamezia bene comune), l’associazione di Piccioni.
Insomma, sullo sfondo ci sono le comunali: posizioni diverse su chi candidare e con chi allearsi. “Il botta e risposta tra la segreteria cittadina guidata da Gennarino Masi e l’altra componente del partito che attraverso un documento di sfiducia ha posto al partito regionale il tema di un eventuale commissariamento”, quello che Sonia Rocca definisce “un confronto molto acceso. Potremmo definirlo come una sorta di regolamento di conti partito già da un po’ di tempo. Il fatto che i Dem, in Consiglio Comunale, non abbiano, allo stato, neanche un rappresentante, risulta essere la conseguenza di dinamiche divisive che arrivano da lontano”.

Il mistero s’infittisce quando Masi spiega che l’appello dei dissidenti finito sulla stampa conta 337 firme quando a lui risulta che i tesserati, certificati all’anagrafe del circolo Pd di Lamezia, sono in tutto 227. Il mistero qualcuno lo spiega con la circostanza che se uno si iscrive al pd on-line non risulta tesserato ad un circolo della sua citta’ di residenza, dunque i 337 sono quasi tutti iscritti on-line?

Vedremo. Per adesso questi movimenti e queste guerre comiche, perche’ purtroppo le guerre vere siamo tornate a vederle da vicino, dimostrano che l’asse Bruni-Speranza e’ in campo in vista delle comunali lametine e quindi Mascaro, dopo aver sconfitto il marito della Bruni, Tommaso Sonni, adesso dovra’ vedersela con la moglie che tira la volata al ritorno di Speranza. Cosa fara’ Lo Moro se Speranza, come questi movimenti dimostrano, e’ intenzionato a riprovarci? Se i giornali sprecano per queste scaramucce il termine “guerra” come definiranno quello che prima o poi avverra’?  Un’ultima cosa: il segretario Masi ha intenzione di chiedere alla Lo Moro di presentarsi. Ma se lei non volesse sapete chi e’ pronto a prendere il suo posto? Masi stesso.