Calabria, i comuni non riscuotono i tributi e gli evasori calabresi sono il 18,4%

La capacità di riscossione della Calabria è ferma al 24%. Sono in tutto 470 i comuni in crisi, di questi 257 in predissesto e 213 in dissesto. Secondo i ricercatori della Fondazione nazionale dei Commercialisti, tra i motivi del default, «uno dei fattori scatenanti è l’incapacità di riscossione e quindi assicurare all’Ente l’effettività delle risorse necessarie a garantire la sostenibilità delle spese senza generare disavanzi». Il dato aumenta, secondo gli esperti, nei piccoli comuni. «Quasi il 45% dei casi riguarda enti con popolazione inferiore a 5mila abitanti».

Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’evasione tributaria e contributiva in Italia è di 83,6 miliardi di euro (anno 2021 ultimo disponibile). In termini assoluti il mancato gettito interessa le regioni più popolate che sono anche quelle dove la concentrazione delle attività economiche è maggiore – come la Lombardia con 13,6 miliardi di euro di mancato gettito, il Lazio con 9,1, la Campania con 7,8 e il Veneto con 6,5 – in termini percentuali, ottenuti grazie al rapporto tra l’importo evaso ogni 100 euro di gettito tributario incassato.

Emerge, invece, che la propensione all’evasione investe soprattutto le regioni del Mezzogiorno. Infatti, in Calabria è al 18,4%, in Campania al 17,2, in Puglia al 16,8 e in Sicilia al 16,5. Per contro, i territori più fedeli al fisco sono la Provincia Autonoma di Trento con una stima dell’evasione dell’8,6 per cento, la Lombardia con l’8 per cento e la Provincia Autonoma di Bolzano con il 7,7 per cento. La media nazionale è pari all’11,2 per cento. In termini complessivi, l’Italia conta 43,3 milioni di contribuenti dei quali poco più di 42 milioni sono persone fisiche (soggetti Irpef più lavoratori autonomi in regime forfettario) e 1,3 milioni sono persone giuridiche.