Diplomifici e Superbonus ecco l’italietta di Toto’ truffa ’62

Gli ispettori del ministero dell’Istruzione e del merito hanno chiesto di avviare la procedura per la revoca della parità a ben 47 scuole paritarie su 70 controllate: significa che se la procedura sarà portata a termine, non potranno più dare diplomi con valore legale. Ma gia’ il Consiglio di Stato ha sospeso all’”Elsa Morante” di Ottaviano la revoca dell’Ufficio Scolastico regionale della Campania dello status di paritaria. Attivo dal 21/22 consta 6 indirizzi di studio diversi e aveva 866 alunni iscritti al quinto anno nel 2022/23, e 0 (zero) al quarto anno nel 2021/22. Quest’anno in V sono 700.

Ogni estate da piu’ di mezzo secolo i giornali si occupano dei diplomifici, cioe’ alcune scuole private campane o meridionali dove si ottiene il diploma di maturita’ pagando. Il fenomeno visto che se ne parla ogni anno con toni scandalizzati non disturba il Ministero e i governi altrimenti sarebbe stato gia’ estirpato all’origine (infatti il Ministero dell’Istruzione adesso si chiama pure del Merito).

Per prima cosa non e’ stato mai impedito il fenomeno migratorio verso Salerno e le citta’ meridionali dove proliferano i diplomifici. Per quale ragione uno di Belluno debba andare a fare la maturita’  a Salerno non si capisce, se poi ogni anno partono in 10mila diretti al Sud basterebbe impedire di fare la maturita’ in un luogo diverso da quello di residenza e sarebbe scacco matto.

Ma il secondo elemento che consente la migrazione e’ ancora piu’ comico e riguarda gli indirizzi di studio di una scuola. Nelle scuole statali si devono costituire gruppi di studenti per indirizzo di studio, accorpati all’interno della stessa classe entro il limite numerico minimo previsto (ad esempio, almeno 27 studenti nelle classi prime). Nelle classi terminali statali si può dunque costituire teoricamente una sola classe collaterale, indipendentemente dal numero di indirizzi presenti nella scuola (che possono essere 5 o 7 o quanto volete). È, quindi, il numero di studenti che dà vita alla costituzione della classe in istituti statali. Negli istituti paritari, invece, ogni indirizzo di studio fa vita a sé, indipendentemente dal numero di studenti iscritti. Allora cosa fanno le paritarie? Nel quarto anno vengono attivati diversi indirizzi di studio (Tuttoscuola ha rilevato alcuni istituti paritari con 6, 7 e fino a 8 indirizzi di studio diversi, con un numero di studenti del quarto anno che spesso si contano sulle dita di una mano). Ogni indirizzo di studio attivato nel quarto anno degli istituti paritari, con le regole attuali, è legittimato ad attivare una classe terminale collaterale. Non importa se nell’insieme il numero complessivo degli studenti e’ ben lontano da 27 alunni e non basterebbe a costituire una classe: è il numero degli indirizzi di studio che conta, non il numero degli studenti. E così gli istituti «sospetti» fanno il pieno di iscrizioni al quinto anno.

Da cio’ si capisce come sarebbe stato facilissimo decidere che le stesse norme sugli indirizzi di studio debbono valere per gli istituti statali e per le paritarie per debellare il fenomeno illegale dei diplomifici.

Siamo arrivati al 2024 e ancora quest’anno 10mila maturandi dal Nord si sposteranno verso il Sud per comprarsi la maturita’ cosi’ come lo scorso anno il numero dei candidati nei diplomifici è aumentato di 2.698 unità, il 5% in piu’, in controtendenza con il calo demografico nazionale.

Insomma e’ chiaro che da piu’ di mezzo secolo i diplomifici sono facilmente individuabili perche’ tra il quarto e il quinto anno di scuola superiore gli esplodono gli iscritti (lo scorso anno sono aumentati di oltre 30 mila unità, quasi interamente nelle tre regioni Campania, Lazio e Sicilia).

Infine certo, oltre al boom di iscritti nel V anno nei diplomifici trovi di tutto, basta cercare, professori senza titolo, aule e laboratori inesistenti, registri fasulli, materie cancellate. Ma, scusate, se non sono scuole, ma imprese messe su per lucrare offrendo un titolo fasullo che pero’ ha lo stesso valore legale di quello che ottengono studenti veri nelle scuole vere, cosa vuoi trovare?

Quello che e’ vergognoso non e’ questo ma un altro fenomeno sul quale in Italia nessuno dice una sola parola. Occorre capirsi: se un medico mi fa una falsa attestazione sanitaria nella quale certifica che io sono ammalato (mentre sono sano) o cieco (eppure ci vedo benissimo) o storpio (mentre corro benissimo) uno Stato serio non dovrebbe prendersela con me (che magari ho pagato per la falsa attestazione) ma con chi l’ha rilasciata. Allo stesso modo scoperto che a Salerno esiste il diplomificio X sarebbe necessario sanzionare chi dell’USR  lo ha accreditato come “scuola privata”. Invece no, si colpisce a valle come se a monte non ci fosse la sorgente del malaffare.

Questa e’ l’Italia che non vuole ridurre l’evasione fiscale nelle percentuali “europee”, che non vuole produrre ricchezza perche’ consente l’economia in nero, che non riesce  a debellare le mafie perche’ la politica ha favorito l’assoggettamento del ceto politico e dunque della societa’ civile a bande criminali che dal Sud si sono espanse al Nord e hanno ripulito le loro attivita’ criminali costituendo imprese reali e legittime che operano sul mercato esercitando pero’ la persuasione minacciosa e violenta che i loro padroni occulti sanno adoperare per farsi obbedire.

L’Italia criminale, quella che Toto’ raffiguro’ in Totòtruffa 62, film del 1961 di Camillo Mastrocinque, quando vendeva la fontana più famosa del Mondo a uno sprovveduto turista italo-americano, fingendo di esserne il legittimo proprietario, e’ nata appunto con il boom economico.

Abbiamo parlato (si fa ogni anno in questi tempi di esami che cominciano)  dei diplomifici ma potremmo parlare di un’altra banda di truffatori, capitanata da Giuseppi Conte e composta dai suoi complici tutti del Pd, Gualtieri ex ministro dell’economia, Bersani, Bettini, D’Alema, tutti suoi amici e sodali. Ieri finanche la Banca d’Italia ha spiegato a questa banda di truffatori che Superbonus e bonus casa hanno portato più costi che benefici. A evidenziare il peso sulle casse statali delle agevolazioni per la casa è un paper dei ricercatori della Banca d’Italia che prende in esame l’impatto economico (non sono stati valutati impatto e risparmi ambientali) dei due crediti di imposta, il «Bonus facciate» e il «Superbonus 110%», attivi
in Italia dalla seconda metà del 2020. Un’istantanea di quanto lo Stato abbia speso e quali siano stati i vantaggi per l’economia e per il comparto delle costruzioni.

La conclusione è netta: «I benefici per il complesso dell’economia in termini di valore aggiunto sono stati più bassi rispetto ai costi sostenuti per le agevolazioni» e la misura «non si ripaga da sola» ma «crea ulteriore debito pubblico per le nuove generazioni» che dovrà essere ripagato in futuro. Il report confronta l’andamento della spesa per investimenti residenziali dell’Italia con quello di alcuni paesi europei che non avevano adottato programmi simili e sottolinea come «il moltiplicatore fiscale» della misura «sia stato inferiore all’unità».

Le due misure, ricordano i ricercatori dell’istituto centrale, hanno comportato una spesa di oltre 170 miliardi nel periodo 2021-23 (circa il 3 per cento del Pil in media d’anno).

Con un semplice esercizio di logica sarebbe bastato capire che la misura del 110% non poteva essere miracolosa perche’ se lo era allora si poteva fare quella del 140% o del 200%. Truffatori lo sono, ma anche stupidi idioti prodotti tipici del populismo. Perche’ i truffatori operano sempre sospendendo la logica, come se non ci fosse.