Un appello di Carere per il cinema a Lamezia

Dopo il ritorno al cinema per qualche mese al Teatro Grandinetti, con esiti però non molto incoraggianti per l’Ats che gestisce lo spazio culturale cittadino, un diverso approccio viene proposto da Carlo Carere, presidente dell’associazione culturale Una.

Occasione è lo stilare un primo bilancio provvisorio sulla rassegna “Cinema in Biblioteca”, iniziata a marzo ed inserita nel progetto Lamezia Youth Library, proposto dal Sistema Bibliotecario Lametino e sostenuto dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme a Chiostro Caffè Letterario, Associazione Lucky Friends, Civico Trame e Cooperativa Inrete.

«Questa prima parte della manifestazione – spiega Carere – è solo il primo step in un arco temporale di 12 mesi in cui abbiamo progettato almeno un’altra rassegna invernale e una estiva. Ciò, in quanto l’intero progetto Lamezia Youth Library ha una durata complessiva di 18 mesi».

«Finora – continua il presidente di UNA – il pubblico ci ha premiato non solo attraverso le presenze, ma anche manifestandoci un certo senso di sollievo per la ripresa delle proiezioni, interrotte per la pandemia da Covid-19. La sfida che ci siamo posti era quella di tornare a proporre la nostra idea di cinema e di farlo in un contesto adeguato: bisogna dire che, da questo punto di vista, ci siamo riusciti perché vediamo la gente appassionarsi. Al contempo il Chiostro di San Domenico diventa sempre più contenitore culturale della città».

Per il futuro appello «alle tante realtà che fanno cultura in città: ci sono tanti spazi pubblici da utilizzare, facciamo in modo da regolarne la gestione così che ogni realtà dia il suo contributo. Solo durante l’estate ci sono almeno 3 bellissime manifestazioni cinematografiche. Perché non pensare ad una programmazione culturale per il resto dell’anno, magari in uno dei tanti teatri della città?»

Anche se attualmente son solo due le opzioni disponibili: il Teatro Grandinetti, che se da un lato ha tutta la strumentazione digitale montata deve far conto anche con le stagioni teatrali e musicali; il Teatro Costabile, che non ha una strumentazione in loco come la struttura di via Cassoli, ma neanche una gestione in corso avendo un’organizzazione di eventi strutturata ma con margini di inserimento.

Per il Teatro Umberto per quasi tutti i lametini le porte sono chiuse in attesa che vengano affidati i lavori già finanziati in Agenda Urbana, l’ex cinema Grandinetti alle spalle di Piazza 5 Dicembre sarà convertito in spazio sociale e culturale con i fondi Pon Metro (si è ancora in attesa del via libera ministeriale per l’affidamento dei lavori eventuali).