Quel che i tifosi Juve non sanno/ Come abbassare i costi (fissi)

Dopo quasi un decennio di dominio totale in Italia, i bianconeri stanno facendo i conti con una fase di ricostruzione, con Calvo e Giuntoli (ai quali si e’ aggiunto Thiago Motta) per tornare ai vertici tenendo d’occhio la sostenibilità economica. La Juventus come tante altre squadre, forse tutte, ha il problema di diminuire i costi fissi annuali. Quello che giornalisti e tifosi non capiscono, non avendo nessuna dimestichezza con bilanci di societa’, e’ come si fa. Per capirci facciamo un esempio. La Juve mette in vendita i suoi giovani che hanno mercato (Chiesa non lo vuole oggi nessuno ad un prezzo interessante), Soule’, Yldiz, Hujsen, e incassa facciamo 100 mln. Benissimo, dicono i tifosi che sempre ragionano in termini di costo del cartellino di ogni giocatore. Avendo 100 in cassa puoi spenderne una parte per gli acquisti e la differenza la risparmi. No, sbagliato, perche’ in una societa’ (o in una SpA) quel che e’ importante e’ il conto economico dove per ogni giocatore viene riportato il costo annuale dell’ingaggio + la quota di ammortamento.

Quindi se la Juve intende abbassare i suoi costi fissi annuali (quelli che si ripetono perche’ sono strutturali), avendo un debito di 200 mln, “deve vendere tutta la vita“, dice il prof. Fabrizio Bava, esperto di bilanci all’Universita’ di Torino, Chiesa e non Soule’. Perche’? Perche’ quest’ultimo a bilancio ha un costo 0 e se lo vendi a 20, a 30, ottieni solo liquidita’. Invece Chiesa, anche se lo regali, ti fa risparmiare il suo costo annuo (5 mln di ingaggio annuo) e la quota annuale di ammortamento. Se vendi (regali) Chiesa, che e’ pure in scadenza, diminuisci i costi di 25 mln (impatto a bilancio), se vendi Soule’ non migliori il conto economico. Se vendi Chiesa, Kostic e Milik, si arriva a 40 ml di risparmio. Se poi la Juve, dopo essersi disfatta dell’ingaggio oneroso di Alex Sandro (impatto a bilancio 12,4) e di Moise Ken (impatto a bilancio 12,9), si liberasse del portiere Szczesny (impatto a bilancio 13,6), il cui contratto scade a giugno 2025, risparmierebbe altri 38,9 mln. Quello che i commentatori (Di Marzio & C) non spiegano mai e’ il peso che lo stipendio di un calciatore ha sui bilanci, che essendo un costo fisso che si ripete, incide molto di piu’ di una spesa unica che e’ il costo del cartellino. Per capirci, la Juve potrebbe pensare di prendere lo spagnolo Dani Olmo (o Koopmainers), che ha una clausola di 50mln (con un aumento di capitale ripiani questo costo una tantum), ma quello che bisogna vedere e’ lo stipendio che lui vuole (costo che si ripete). Se vuole 3 mln e’ una cosa ma se ne vuole 8 o 10 all’anno e’ un’altra. Douglas Luiz dall’Aston Villa e’ stato preso perche’ ti costa all’anno 4 mln e solo non rinnovando quel Rabiot che costa il doppio e in campo ti fa il compitino, ci guadagni.

Dusan Vlahovic ha un impatto a bilancio altissimo: 31,8 milioni, con uno stipendio da Premier League (dopo di lui come impatto appunto Chiesa). L’ingaggio annuo adesso e’ 7 mln ma e’ pure a salire, e quindi nel 2025 arrivera’ a ben 12 l’anno. Siccome nessuno se lo compra proprio per questo, allora la Juve e’ costretta a tenerselo nel 24/25, valorizzarlo e poi venderlo il prossimo anno se nel frattempo gioca una stagione con un bel bottino di reti realizzate.

La dirigenza bianconera deve riuscire ad abbassare nel giro di tre anni i costi fissi (ad es. il monte ingaggi), che una politica economica dissennata ha fatto lievitare a cifre assurde. Naturalmente se per ipotesi deve abbassarlo di 100 mln non significa che debba fare 33 mln di risparmi ogni anno, ma un anno fa, metti, 20, un altro 50 e il terzo 30.

I contratti di Alex Sandro e Rabiot sono scaduti lo scorso 30 giugno: il francese e il brasiliano hanno lasciato la Juventus. Rugani ha rinnovato fino al 2026, ma l’ipotesi addio non è scongiurata. Va liquidato McKennie, 2.5 mln di ingaggio netto, scadenza contratto 2025, 10 mln circa l’ammortamento residuo, la Juventus per lui si accontenterebbe, ma come gia’ spiegato quel che conta non e’ la plusvalenza sul costo del cartellino ma liberarsi di 12,5 mln di costo annuo sul conto economico. Il caso più complicato è quello di Arthur, 5 mln di ingaggio netto, 30 mln circa il peso a bilancio che costringe la Juventus a non cederlo, nessuno infatti offrirà quella cifra. Per lui si continuera’ con un altro prestito.

La Juve conta 8 giocatori che guadagnano dai 5 mln di euro in su, mentre il meno pagato della rosa bianconera è il terzo portiere Pinsoglio , che guadagna 300mila euro netti a stagione. La Juventus si e’ confermata anche per la stagione 2023-24 la squadra di Serie A con il monte ingaggi più elevato. Sono però finite le vacche grasse: adesso il club ha dovuto sforbiciare in modo massiccio gli stipendi e salutare con anticipo alcuni “top player” strapagati. Giuntoli e’ riuscito nel suo primo anno a togliersi dal bilancio gli stipendi di Di Maria, Bonucci, Paredes e Cuadrado a fronte di quasi nessun acquisto. Ma molto ci sarebbe ancora da fare, specialmente se si pensa che il giocatore dall’ingaggio più alto di tutti è Paul Pogba che nell’ultimo anno non ha giocato e che è pure bloccato dalla vicenda doping. Fino alla sentenza definitiva del tribunale antidoping, il francese percepirà 2 mila euro netti al mese. Alle sue spalle a quota 7 mln ci sono Vlahovic e incredibile Rabiot. Stesso ingaggio percepiva mister Allegri (7 mln a stagione per 4 anni: un caso più unico che raro). Tra gli ingaggi top anche il portiere Szczesny con 6,5 mln. La Juve spendeva qualcosa come 6 mln all’anno per le prestazioni di Alex Sandro, che sembrano assurdi rispetto ai 5 mln dei contratti di Chiesa e Bremer. Difficile ormai da spiegare la magnanimità della Juve anche nei confronti di comprimari come Milik e Rugani che prendevano 3,5 mln all’anno per giocare solo spezzoni di partite.

GiocatoreIngaggio in mln (netto)
Pogba, Paul8 (lordo il doppio)
Rabiot, Adrien7
Vlahovic, Dusan7
Szczesny6.5
Alex Sandro6
Chiesa, Federico5
Bremer5
Danilo4
Milik, Arkadiusz3.5
Rugani, Daniele3.5
Locatelli, Manuel3
Kean, Moise2.5
McKennie, Weston2.5
Kostic, Filip2.5
Weah, Timothy2
Tiago Djalò2
De Sciglio, Mattia1.5
Perin, Mattia1.5
Fagioli, Nicolò1
Gatti, Fabrizio1
Miretti, Fabio1
Pinsoglio, Carlo0.3
Cambiaso, Andreand

(Simone Golia) Nel gennaio 2023, sei mesi prima che Cristiano Giuntoli sbarcasse a Torino da campione d’Italia col Napoli e diventasse il dirigente bianconero a cui il presidente Exor, John Elkann, ha conferito pieni poteri per il nuovo ciclo, i dieci giocatori con lo stipendio più alto erano Pogba (10,5 milioni lordi), Paredes (9,17), Rabiot (9,17), Vlahovic (12,95), Bonucci (12,3), Szczesny (12,3), Alex Sandro (11,10), Di Maria (7,86), Bremer e Chiesa, a pari merito con Cuadrado (9,25). Bene, con l’addio di Rabiot la rivoluzione si può definire (quasi) completata.

La Juventus si prepara a chiudere l’ultimo bilancio, al 30 giugno 2024, con perdite maggiori rispetto a quello precedente (si stima un rosso di 180/200 milioni) e con ricavi per la prima volta inferiori ai 400 milioni a causa dell’assenza dalla Champions.La strada intrapresa è virtuosa: dei 10 paperoni del 2022/23 sono rimasti soltanto Vlahovic, Bremer e Chiesa per un risparmio di circa 80 milioni lordi di ingaggi (oltre 90 se si considerano i 12,5 di Allegri), una cifra che potrebbe aumentare se Chiesa, che non scalda Thiago Motta, dovesse fare le valigie.

I nuovi arrivi, da Weah e Djalò ai vari Douglas Luiz, Di Gregorio, Khephren Thuram e Cabal sono a libro paga per un totale di 27,8 milioni lordi e grazie alla giovane età (24,3 anni di media), a ingaggi contenuti (il massimo netto è 5 milioni) e a quote di ammortamento molto basse rappresentano contratti facili da, eventualmente, rinnovare e plusvalenze sicure a prescindere dal rendimento. L’errore da non ripetere? L’operazione Vlahovic
Giuntoli sa bene quali errori non ripetere. L’esempio lampante è l’acquisto di Vlahovic nel gennaio 2022, una mossa folle, non per le valutazioni tecniche ma per le cifre, nel timore di non riuscire ad acciuffare la Champions. Al serbo erano rimasti appena 18 mesi di contratto con la Fiorentina ma, nonostante questo, la Juve pagò tantissimo il cartellino (70 milioni più 11,6 per il contributo di solidarietà imposto dalla Fifa e oneri accessori) e uno sproposito di stipendio (7 milioni netti il primo anno, poi a salire fino ai 10 attuali e ai 12,5 della prossima stagione 2025/26), così da rendere impossibile ogni futura trattativa per il rinnovo, tanto che il club sta cercando il modo per renderlo un giocatore più sostenibile. Giuntoli medita, ci sarà ancora un acquisto per reparto. Tanti i nomi, una sola invece la strategia.