Mark Violets ha sparato a Trump! Tutto il mondo ci crede, perche’?

Un comunicato del 2021 con il quale Violi informa che ha denunciato un veterinario con l’accusa, tutta da provare, di aver causato la morte di una sua cagnolina

(Valerio Coletta) «Take a look what happened to our country» stava per ripetere Donald Trump davanti a un mare di cappellini rossi e manifesti con scritto «JOE BIDEN YOU’RE FIRED», poi il primo sparo, il secondo, Trump che si tocca l’orecchio destro, poi il terzo, Trump si accascia a terra. La sicurezza invade il palco, le urla riempiono il microfono. La notizia viaggia in tempo reale ovunque e poi monta, tra ricostruzioni e aggiornamenti.

A 7 mila chilometri di distanza l’utente di X Moussolinho (una crasi tra Mussolini e Mourinho, per chi non avesse capito) legge la breaking news e decide di architettare un post, come ha già fatto migliaia di altre volte, per divertire la sua bolla di Twitter.

Dopo qualche ora il suo scherzo è sui media di tutto il mondo, preso per vero, dato da notiziari, giornali tradizionali, agenzie di stampa, siti statunitensi, siti russi e poi canali che seminano fake news, account di giornalisti che si affrettano a verificare la notizia e altri che si affrettano a farla girare. Infine la storia torna indietro all’Italia, quando ormai si è capito che è una bufala, un meme, una “battuta”, una cazzata per il “Twitter Calcio” e arriva sui nostri telegiornali e su tutte le maggiori testate.
Ma cos’è il “Twitter Calcio”?
Non è semplicemente la parte di X in cui si discute di calcio, è una dimensione parzialmente sotterranea e ironica della discussione, estremizzata e provocatoria, quasi letteraria.

Non vorrei farla troppo più grande di quello che è, ma tutto questo rispecchia il succo degli infiniti livelli che si mescolano su internet e il risultato è una materia sia reale che irreale. Un “metaverso”, come gli account stessi del TC rivendicano. Ma andiamo a capire questo famoso Tweet di Moussolinho.

Ho riportato tutto in neretto sin qui quanto scritto su L’ultimo Uomo da Valerio Coletta che nella intera stampa italiana ha scritto la ricostruzione piu’ completa della vicenda. In conclusione di questo articolo gli ridaro’ di nuovo la parola. L’unica obiezione che intendo fargli e’ che se uno vuole raccontare una storia tutto deve essere vero, ma proprio tutto, altrimenti e’ come raccontare i Promessi sposi dicendo chesso’ che don Abbondio sia un coraggioso o Lucia civetta come Belen. In apertura di questo mio articolo percio’ trovate un comunicato del pubblicista youtuber romano Marco Violi (uno dei 2 protagonisti dei fatti che stiamo raccontando) che consente subito, ad una rapida lettura, di capire il “personaggio”.

E tuttavia, nonostante che anche le tv o le radio o quotidiani serissimi (cito la bravissima Martina Pennisi sul Corsera)  si siano occupati del youtuber romano Marco Violi, quanto successo sfugge alla verita’, che io ora provo a raccontarvi con cautela  “tra le righe”, perche’ Violi (v. comunicato sopra) ha il vizio di minacciare, a quelli che lui considera suoi nemici, sempre 2 cose: la denuncia alla Procura chiedendo risarcimenti milionari e/o il suicidio. Se non si capisce questa cosa che e’ la piu’ importante di tutte, non si viene a capo della intera questione. Cruciani o il Tg4 che io ho visto intervistare Violi hanno cercato di non mancargli di rispetto: Cruciani con ironia gli ha fatto vedere tutte le volte che sclera sul web a causa della Roma, le minacce che fa ai suoi detrattori, gli anatemi che manda; altri giornalisti invece lo hanno intervistato trattandolo come un collega.

Ma in realta’ quel che ha fatto @Moussolinho  a Marco Violi e’ l’ennesima presa in giro di tanti anni, ben sapendo che il povero cristo se la prende tantissimo ogni volta per ogni scherzo. Solo che Moussolinho, e’ evidente, non vive in Italia (non so dove vive, forse in America?) e sa che Violi se prova a denunciarlo, come ha gia’ fatto innumerevoli volte, per questo ennesimo post/presa in giro sotto il nome di Marck Violets, dove lo pesca? Il vero Marco Violi, che sull’Ultimo Uomo Valerio Coletta descrive come pittoresco, che Cruciani rimprovera su Radio 24 per tutte le volte che sclera, che Monica Bertini intervista su Rete 4 come se fosse un rispettabile giornalista, nessuno lo spiega  per come veramente e’, un tipo particolare che tifa la Rometta, che ha messo su insieme con la sorella un sito, un blog sulla Roma, che vive molto in casa con la vecchia mamma e la sorella. Dico particolare perche’ un youtuber come lui non fa soldi, quindi non ci si vive, perche’ basta un commento a lui sgradito e lui sclera e minaccia, e chiude il sito, e poi lo riapre, perche’ e’ fissato con Mourinho e soprattutto con Pallotta, l’ex presidente americano della Roma che lui ha la mania di ritenere che continui ancora oggi a perseguitarlo. Insomma, c’e’ tutto un aspetto privato e umano di Violi che non puo’ essere messo a fuoco in maniera completa perche’ lui ha diritto, come tutti, alla privacy e alla riservatezza, e quindi, senza arrivare a denigrarlo come pazzo o fuori di testa, e’ necessario, se si vuole inquadrare davvero il personaggio principale di questa storia (il coprotagonista suo rivale sara’ un buontempone che chissa’ dove vive e cosa fa), esser piu’ precisi: non e’ un pubblicista del web che si occupa della Maggica Roma, ma un personaggio molto singolare come ce ne sono tanti in giro. Per capirci, gia’ nel 2021 sul web Moussolinho (allora pero’ non aveva questo nome d’arte) organizzo’ “Violination“, un programma dove faceva sentire di seguito tutte le canzoni che Violi compone (prende una canzone conosciuta e ci cambia le parole parlando sempre della Roma e dei suoi nemici). Allora successe che personaggi famosi, come Fedez, Sara Errani, Andrea Delogu e altri, ascoltando la compilation ma senza sapere chi ne fosse l’autore, espressero apprezzamento. Apriti cielo: Violi denuncio’ Fedez e tutti gli altri perche’ si senti’ denigrato da tutti loro. E’ una vera commedia degli equivoci questa che va avanti da tanti anni e che ora nel 2024 con l’attentato a Trump e’ arrivata al culmine. Solo che quotidiani autorevoli e televisioni non sanno spiegarla bene la questione perche’ non conoscono affatto la personalita’ di Violi ne’ tantomeno sanno nulla su quel fenomeno che e’ il Twitter calcio.

Un altro personaggio molto particolare e’ Elon Musk, il nuovo padrone di Twitter. E’ un miliardario che e’, lui si’, pazzo vero ma di quelli che non si immagina quanto. In realta’ lo ha gia’ dimostrato con tutte le sue stravaganze e i suoi investimenti. Il megalomane una volta ha fatto una battuta dicendosi interessato a Twitter, che allora era un sito serissimo, che aveva attendibilita’ e credibilita’. La famosa spunta blu la davano solo ai personaggi pubblici, per dire. Lo prendono sul serio a questo pazzo e lui allora decide senza pensarci piu’ di comprarsi Twitter, e cosa succede subito? Che il valore delle azioni crolla (i mercati lo sanno chi sono gli imprenditori seri) e lui quindi si sente costretto a trovare soldi in qualunque modo. Per prima cosa mette in vendita la spunta blu. Con il risultato che laqualunque se la compra e la credibilita’ di Twitter si va a farsi benedire, per cui Musk gli cambia nome e diventa X.

” X è tutto quello che era Twitter, ma senza alcun filtro né vergogna, un sito le cui peggiori derive sono incentivate, e forse rappresentate, dal suo stesso proprietario, che ha reagito all’attentato twittando il suo appoggio politico a Trump” (Pietro Minto)

Oggi dunque X di Musk e’ il regno incontrastato delle bufale e teorie del complotto di ogni orientamento politico e tipo (hanno potuto diffondersi indisturbate grazie all’assenza di moderazione dei contenuti, pratica che Musk ritiene essere pura censura), non e’ un caso se dopo l’attentato di Trump ha reso possibile che il fantomatico Mussolinho faccia uno scherzo al pubblicista youtuber romano Vinci e la valanga si sia mossa verso valle “…a partire dalla spunta oro e dalla foto quadrata di Wall Street Silver, che su X caratterizzano gli account verificati dalla piattaforma e concedono autorevolezza a quanto condiviso” (Martina Pennisi)

Adesso faccio un paragone un po’ avventato ma serve per capirci. Tanti giudici italiani sul serio oberati di lavoro, da scadenze e da sentenze da stampare, fanno delle sentenze senza rifletterci troppo se siano davvero (notate l’avverbio) giuste o no, perche’ pensano: se non gli sta bene fanno appello.  Allo stesso modo i media, ecco cosa succede oggi, non hanno piu’ il tempo per verificare una notizia, debbono darla subito per non essere superati in velocita’ dai concorrenti. La paura di bucarla e di essere fregati dal concorrente se fosse vera, e’ maggiore della paura di star facendo una cazzata dando una fake news. Ecco dunque che oggi noi tutti stiamo vivendo in un mondo dove il vero e il falso non sono piu’ riconoscibili. Il mondo e’ diventato troppo veloce, non c’e’ piu’ tempo per nessuno di riflettere, e dunque ci arrivano troppe notizie non verificate. Quando si scopre che sono vere bufale ormai e’ troppo tardi, la valanga sta gia’ producendo danni a valle. Una notizia non la lancia piu’ Rai1 o il Corriere della Sera, il New York Times o il Times di Londra. Ma la puo’ lanciare chiunque (uno vale uno), un cretino qualsiasi da un luogo qualsiasi e il mondo intero la crede vera. X le ha dato l’ultimo sigillo di autenticita’ che le mancava. L’utente di X Moussolinho (nom de plume) da un po’ di anni si è fissato con il giornalista e youtuber romanista Marco Violi, responsabile di romagiallorossa.it e tuttocalcioweb.info. Violi lo denuncia alle Autorita’, minacciando che se la campagna non cessa subito lui arrivera’ al suicidio. In questo modo si capisce meglio come Violi non sia proprio quel “personaggio sopra le righe, pittoresco, oggetto di meme, ma a suo modo professionale e che si prende molto sul serio” come ha scritto l’Ultimo Uomo. Moussolinho e Violi  sono in guerra da troppo tempo e Violi da tempo giura querele e vendette verso le continue vessazioni che riceve. Forse Violi e’ una semplice reale vittima, questa e’ la mia idea, forse ci marcia trasformandola a sua volta in “content” a favore di pubblico. Chissa’.

Adesso rido’ la parola per concludere il discorso a Valerio Coletta che spiega bene a che punto di fragilita’ sia arrivato nel mondo, non solo in Italia, il sistema dell’informazione. E se nessuno di noi ormai e’ piu’ informato perche’ qualsiasi notizia puo’ essere vera o falsa e nessuno di noi ha la bacchetta magica per capirlo, si capisce come l’umanita’, ormai in balia di credenze, fedi, suggestioni, non abbia piu’ una bussola per orientarsi.

(Valerio Coletta) Come avrete capito, Violi è il protagonista del tweet di Moussilinho e viene tacciato di essere l’attentatore di Trump. Il post ha le sembianze sciatte ed essenziali di una news giornalistica, già rimasticata un milione di volte, con gli hashtag, con l’incipit maiuscolo, in un inglese basico. Marco Violi infatti diventa Mark Violets. I dettagli plausibili che probabilmente hanno acceso la sua viralità stanno nel riferimento ad ANTIFA (collettivo antifascista internazionale che si oppone all’ascesa dell’estrema destra) e a un fantomatico video in cui reclama giustizia. La foto scelta è una delle tante apparizioni del “direttore” Violi nei suoi video sopra le righe, sfuriate contro dirigenze della Roma, analisi di calciomercato, canzoni assurde su giocatori o allenatori. Mascherato di nero con zuccotto e occhiali scuri, in una casa normale che improvvisamente sembra un covo spoglio per ordire gli attentati, è il profilo perfetto.

Rimane difficile capire come possa essere stato scambiato per qualcosa di lontanamente reale, un post che neanche sognava di creare questo casino ma che voleva soltanto cazzeggiare e infastidire lo youtuber.

Una ricostruzione plausibile è che sia partito per far ridere, abbia preso l’onda grossa del trend, sia passato per superficialità di milioni di utenti e giornalisti, abbia bucato la passività delle testate e la paura di non dare un’anteprima che – per quanto strana – poteva essere vera, abbia navigato su chi godeva del caos e della disinformazione e attraversato chi trovava confermate sue teorie già esistenti su un attacco dall’estrema sinistra. Inoltre, più si allontanava da “casa” e usciva dai confini nazionali, più perdeva i riferimenti per capirne la natura, il nickname “Cane della VIOLESIA” smetteva di essere un campanello di allarme e il nome Moussolinho diventava un nome come un altro. A un certo punto è stato semplicemente ritagliato il contenuto e incollato su cornici dalle sembianze affidabili e lì ormai non c’era più niente da fare.

Difficile trovare un esempio più estremo di fragilità del sistema dell’informazione; molti media italiani hanno scritto o riportato che la “fake news” sarebbe nata sul web, quando tecnicamente è chiaro che sono stati proprio i media più tradizionali ad aver messo il bollino di notizia a una trollata. Una dinamica resa possibile anche dalla particolare tossicità dell’ecosistema dell’informazione che ruota attorno a Trump.

Nel frattempo, il contenuto ha assunto vita propria, e le vittime della trollata sono diventati inconsapevoli produttori di meme. Il fatto ha assunto una consistenza allucinata in tutto il ciclo mediatico. Così vediamo Marco Violi, incorniciato da scritte in spagnolo che lo segnalano come l’attentatore di Trump, fare una lunga tirata contro gli haters di Josè Mourinho; parlare di “coppa dei settimini”, “conference league” e “pullman davanti alla porta”.

Oppure sentiamo un telegiornale fare dei servizi su tutta la vicenda, e allora il metaverso del Twitter calcio – in teoria un circolo occulto – sembra improvvisamente tangibile e con una capacità di incidere sulla realtà pressoché illimitata. Il registro grottesco di Twitter sconfina nel reale. Niente, del resto, come il telegiornale è capace di trasmettere un brivido di verità – lo stesso escamotage che si usa nei film di fantascienza per descrivere uno stato alterato del reale.

In queste ore si è rotta la parete che separa il mondo esterno da quello del Twitter Calcio, col suo linguaggio esoterico e le sue storyline, e la mescolanza di questi due mondi è stato un cortocircuito che dimenticheremo difficilmente.

È durato solo una notte, ma per chi lo ha visto in tutto il suo arco narrativo è stato impressionante. Dal tocco su “Pubblica”, a essere letto dalla CIA, saranno passate due ore. E Marco Violi? Dormiva, perché era notte fonda e al suo risveglio ha trovato una bruttissima sorpresa. Contemporaneamente, in Pennsylvania, Thomas Matthew Crooks è stato ucciso dagli agenti della sicurezza di Trump. Si era appostato su un tetto a 150 metri circa dal palco e aveva provato a colpire alla testa l’ex Presidente.