L’Italia ingiusta, ecco la mappa di chi evade il Fisco

Un Paese dove ormai gli elettricisti dichiarano al fisco un reddito più alto di dentisti ed avvocati. Dove i balneari dell’Argentario dichiarano 2.678 euro l’anno e quelli di Lignano Sabbiadoro 270 mila. Dove i tassisti e i ristoratori nel 2022 denunciano ancora un reddito di 15 mila euro, pari a quello del 2019, comunque molto basso. Dove le lavanderie, i bar e le pasticcerie, stando ai redditi denunciati al fisco, vanno avanti con meno di mille euro al mese.

Questa è l’Italia che emerge dalle dichiarazioni dei redditi 2022 di alcune categorie economiche (non solo persone fisiche, ma anche società di persone e di capitali), elaborati dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia. Dati inediti che evidenziano ancora di più le anomalie, alcune divenute clamorose, nel difficilissimo rapporto tra gli italiani e il fisco. E che dovrebbero suscitare qualche riflessione ad un governo che vuole rivoluzionare le tecniche di caccia agli evasori.

Effetto Superbonus
La prima cosa che salta agli occhi confrontando i dati del 2022 con quelli degli anni precedenti fino al 2019, è il clamoroso sorpasso fatto dagli idraulici e dagli elettricisti ai danni di categorie professionali come avvocati e dentisti. Il loro reddito medio è arrivato a 60.700 euro, ed è in pratica raddoppiato rispetto a quattro anni prima, quando era poco superiore a 36 mila euro. Il guadagno dichiarato da dentisti e avvocati, invece, è rimasto quasi fermo: per i primi è passato da 52 a 55 mila euro, per i secondi da 42 a 46 mila.

Probabile effetto del 110% e delle fatture pagate con i bonifici «parlanti» che non lasciano margine all’evasione. Lo confermerebbero anche i redditi dichiarati dagli ingegneri e dai geometri, che sono aumentati in quattro anni del 50%. Gli ingegneri sono passati da una media di 30.200 a 47.600 euro, i geometri da 24 a 36 mila.

Redditi fermi
Per quasi tutte le altre categorie analizzate, i redditi medi dichiarati nel 2022 ritornano, più o meno, ai livelli precedenti alla pandemia. I tassisti, ad esempio, nel 2019 dichiaravano in media 15.500 euro, sono scesi a 3.700 euro nel 2020, poi saliti a 8.400 nel ‘21 e tornati a 15.500 nel ‘22.

Come i ristoranti, che denunciano in media 15.100 euro contro i 14.800 di quattro anni prima (dopo aver registrato una perdita media di 9 mila euro nel 2020). O le tintorie e le lavanderie che stavano a 10.800 e nel ‘22 sono salite a 11.300.

Chi cresce e chi scende
Gli alberghi, invece, sembrano essersi ripresi più che bene dalla crisi del Coronavirus. Nel 2019 il reddito medio dichiarato era 53.200 euro, nel ‘20 e nel ‘21 si sono accumulate perdite medie per 110 mila euro, e nel ‘22 è salito a 72.931 euro. Cresce di poco il reddito medio dichiarato dai meccanici, mentre quello di bar e pasticcerie resta a livelli bassissimi: nel ‘19 era pari a 17.800 euro, nel ‘20 è crollato a 300, poi è risalito a 6.800 e nel ‘22 si è attestato a 12.260 euro.

Il caso dei balneari
Se già queste medie evidenziano forti incongruenze, i dati a livello territoriale mostrano alcuni casi paradossali. Quello dei balneari (tema politicamente sensibile) è clamoroso: la media dei redditi ‘22 è di 26 mila euro, ma variano dai 2.700 euro dell’Argentario e i 10 mila di Vasto ai 270 mila di Lignano e i 217 mila di Sorrento, passando dai 30 mila di Rimini, i 38 mila di Jesolo, i 44 mila di Riccione, i 55 mila di Forte dei Marmi, i 17 mila di Senigallia.

Taxi e bar
A Bolzano, la città con la propensione all’evasione più bassa d’Italia, i dentisti dichiarano tre volte di più che a Roma (134 mila contro 44 mila, come a Potenza e Campobasso) , gli ingegneri (87 mila euro) il doppio (44 mila euro a Roma, meno di Ancona) . I redditi dichiarati variano molto anche tra i tassisti, dai 27 mila euro di Venezia-Mestre, si scende ai 20 mila di Firenze e Bolzano, ai 19 mila di Milano, ma a Roma la media è di 10 mila euro, a Napoli e Palermo di 9 mila. Tra i ristoranti i maggiori redditi si registrano a Trento e Venezia con 32 mila euro, 29 mila a Milano, ma a Roma, Bari, Napoli e Palermo si crolla a 12 mila euro. Lo stesso per i bar: a parte la solita Bolzano con 30 mila euro e Milano con 20 mila, nelle altre grandi città del Paese di Bengodi i bar guadagnano 9 mila euro, 750 euro al mese.