Nei primi anni settanta abitavo a Firenze, vicino Ponte Vecchio. Ogni mattina verso le otto uscivo da casa per recarmi alla facolta’ di Giurisprudenza in via Laura e mi facevo tutto il centro storico a piedi. Percorrendo via Por Santa Maria svoltavo poi per piazza della Signoria, e a quell’ora, al contrario di oggi Firenze era ancora addormentata. I bar stavano aprendo e mettendo le sedie fuori, i negozi avrebbero aperto alle 9, in giro poche persone come me. Ogni giorno incontravo intenti a fare la loro passeggiata mattiniera Eduardo De Filippo e sua moglie Isabella Quarantotti che allora vivevano a Firenze. Era settembre. Per un anno intero ci siamo incrociati e dicevo loro: Buongiorno, Maestro. Lui alzava lo sguardo verso di me in segno di saluto e lei a sua volta rispondeva “Buongiorno”. Dopo mesi e mesi di incontri sempre sullo stesso marciapiede questo rituale non ho avuto mai il coraggio di rinnovarlo, non certo per fermare Eduardo e parlare con lui, ma chesso’, per dire qualcosa di diverso. Il fatto e’ che i due camminavano uniti, con lei che teneva il braccio dentro quello di Eduardo, cambiarono solo i soprabiti che si fecero via via piu’ pesanti. Pensando a loro due per tutti questi anni mi sono sembrati l’immagine di una coppia unita. In quel periodo ebbi l’occasione di vedere dal vivo Eduardo recitare al teatro Verdi, ero in platea e riuscii a cosi’ a scrutare la sua bravura che la tv non potra’ mai trasmettere. Non ricordo il titolo della commedia ma ricordo ancora adesso che negli applausi finali si alzo’ dal loggione una voce baritonale che grido’ imitando il napoletano, “Edoa’ si tutti nuje”. Era uno studente calabrese come me, il dottore Pietro Menniti che poi sara’ ufficiale sanitario a Lamezia.
Eduardo e Isabella si erano conosciuti all’inizio degli anni ’50, ma l’unione arrivò nei primi anni ’60. E’ stata una sua importante collaboratrice. E’ morta a Roma nel 2005, all’età di 84 anni, Eduardo e’ morto anch’egli a 84 anni, nell’84. Isabella era nata a Chieri nel 1921 e, quando all’inizio degli anni ’50 conosce Eduardo, aveva già alle spalle il matrimonio con Felice Ippolito, uno dei padri dell’energia atomica in Italia. La figlia Angelica, nata da questo matrimonio, è diventata una nota attrice proprio grazie a Eduardo, che l’avviò al teatro. Negli anni ’50 Isabella sposo’ il poeta inglese Alexander R. Smith. Ma il matrimonio non duro’ molto e, alla fine degli anni ’50, il rapporto con Eduardo prese una via diversa. La stessa Isabella scrive, nel suo racconto “In mezzo al mare un’isola c’è”, che i tre mesi passati con Eduardo in quel periodo nell’isola di Isca sono stati ”i più felici della mia vita”. Lei è una donna bella, di grande sensibilità e intelligenza, eclettica negli studi (aveva studiato filosofia, legge e medicina) e di 22 anni più giovane di Eduardo. Tutti e due hanno alle spalle due matrimoni e dei figli. Fin da subito Isabella collabora con Eduardo alla messa a punto dei copioni e specialmente delle varie edizioni delle commedie, che escono tutte per i tipi dell’Einaudi. Dopo la morte di Eduardo, la Quarantotti dedica la vita a tenerne vivo il ricordo, partecipando a convegni e scrivendo libri: a lei si devono l’ampia biografia dal titolo ‘Eduardo, pensieri, polemiche e pagine inedite’.
Le donne amate dal drammaturgo napoletano al punto da diventare sue consorti sono state tre: la prima fu Dorothy Pennington, giovane e colta americana che Eduardo sposò nel 1928. Le cose non dovettero andare per il verso giusto se è vero che il matrimonio fu annullato nel 1952 con una sentenza del tribunale della Repubblica di San Marino, successivamente convalidata da quello di Napoli nel 1955. Un pronunciamento che consentì ad Eduardo, il 2 gennaio 1956, di convolare a giuste nozze con Thea Prandi, colei che sarebbe poi diventata la madre dei suoi figli, Luisella e Luca. Infine, terza e ultima moglie, Isabella Quarantotti, sposata il 4 febbraio 1977, compagna della maturità di Eudardo. Di lui disse: “Ho vissuto circondata da una grande vita. Ma non ho mai avuto l’impressione di vivere nella sua ombra. Amavo Eduardo De Filippo, non Luca Cupiello“.
Eduardo De Filippo ha avuto dunque due figli: Luisella e Luca. La prima è morta purtroppo giovanissima, a soli 10 anni d’età: il tragico evento si consumò il 5 gennaio 1960 sulle piste da sci, quando la bambina si trovava in vacanza al Terminillo, affidata ad una tata, insieme al fratello Luca e ad alcuni amici di famiglia. Le cause della sua morte non sono mai state chiarite, ma le ipotesi che vanno per la maggiore sono quelle per cui la piccola sarebbe morta per una disfunzione alla ghiandola del timo o in seguito ad emorragia cerebrale. Per quel grande dolore Eduardo, d’accordo con la Quarantotti, con cui stava, torno’ a casa della moglie che pero’ non si riprese mai e mori’ giusto un anno dopo. Ha detto Luca ricordando il padre: Thea Prandi, e mia sorella Luisella morirono a distanza di poco tempo l’una dall’altra. Nel ’60 e ’61. Io avevo dodici anni, Eduardo era già un uomo anziano. La nostra fu anche una convivenza gradevole. Lui era un grande umorista, quando voleva. Certo, c’erano anche lunghi silenzi tra noi. E poi c’era il teatro.