Calabria/Il giornalismo dei comunicati

La notizia e’ una informazione che qualcuno vuole nascondere. Tutto il resto e’ pubbliche relazioni (Bob Jobbins, vice presidente Bbc)

Il fenomeno di cui vorrei parlare ormai si e’ imposto su tutti i siti web calabresi di informazione. Non leggo stampa regionale o locale cartacea quindi non posso essere esaustivo. In breve si tratta di questo: si e’ svolta una manifestazione (qualificata con un aggettivo, culturale, musicale…) e chi l’ha organizzata subito dopo si premura di stilare un comunicato che viene inviato ai siti web, i quali lo pubblicano in forma ridotta o completa. Il fenomeno dei comunicati ha reso dunque i siti che si chiamano di informazione tante buche delle lettere dove si spedisce di tutto; su tutti i siti trovi gli stessi comunicati, e il copia-incolla ha preso dunque il posto del giornalista che una volta scarpinava alla ricerca di notizie. Il giornalista e’ toro seduto alla scrivania che riceve comunicati e li pubblica: un semplice travet. Come uno che in ufficio mette i numeri di protocollo alla posta ricevuta. In realta’ il travet li pubblica per riempire le pagine pur sapendo perfettamente che tutti questi comunicati (come tutti quelli che un solo soggetto spedisce a piu’ siti) hanno valore infimo, non solo perche’ resoconti di cose gia’ avvenute, ma proprio perche’ resoconti di cose senza nessun interesse se non per chi le ha messe in piedi e intende ora farsi pubblicita’, oltre la schiera degli intervenuti sul posto. Il comunicato serve solo come autocertificazione di esistenza in vita, si pensi all’organizzatore Tizio che l’anno successivo chiedera’ contributo ad ente pubblico e all’uopo alleghera’ articolo per attestare che l’edizione precedente ha avuto pubblico nella location e risalto sulla stampa.

Insomma, voglio dire, il risalto sulla stampa e’ fenomeno autoprodotto e quindi si annulla nella confusione e cacofonia di tutti i comunicati inviati e pubblicati.

Il comunicato che pubblicizza un evento che deve svolgersi o si e’ appena svolto e’ dunque molto simile ad un manifesto affisso su un muro. Ben piu’ inquietante e’ un altro fenomeno che il narcisismo dilagante della nostra societa’ liquida sta producendo in quantita’ industriale. Trattasi sempre di comunicati spediti a piu’ siti di informazione (come le lettere dei brigatisti) e che pero’ non contengono notizia di eventi da svolgere o svolti, ma di semplici opinioni, o commemorazioni, intenzioni, progetti messi in cantiere. Sempre di autopubblicita’ si tratta ma spesso si accompagna ad un autocompiacimento che fuoriesce ad ogni rigo (chi si loda s’imbroda). Non mi riferisco solo ai comunicati del mercato scolastico, o a quelli della comune convegnistica, ma ad estemporanee “idee” che vengono lanciate nel mondo.

Si pensi a tutti quelli che (li sto raccogliendo con pazienza per pubblicarli tutti insieme) propongono nomi per intitolare l’aeroporto di Lamezia; o a quelli chiesaioli, la religione essendo una cosa seria non puo’ essere confusa con meditazioni estemporanee sia pure lanciate in occasioni annuali di Natale, Pasqua e similia. Si pensi infine, e si noti l’accostamento con le chiesaiole, ai comunicati d’augurio. L’inizio delle scuole e’ un profluvio di auguri di tutte le Autorita’ e degli addetti ai lavori cosi’ come tutte le feste comandate (il modello adottato, che ho richiamato altre volte, e’ quello del messaggio del capo dello Stato). Infine, i comunicati che vengono spediti ai siti in maniera incessante sono quelli per partenze e arrivi. Se ne va un prefetto e ne arriva un altro, un capitano, un procuratore, un generale, un governatore del Lions o del Rotary, giu’ giu’ sino a presidi e professori in quiescenza.

Insomma, una volta: le notizie, come si diceva in una pubblicita’, prima passano da noi. Adesso arrivano a tutti via posta nello stesso momento. E se queste son notizie, si capisce bene come nessuno ormai nel terzo secolo si pone la fatidica domanda: ma questo comunicato che sto spedendo a 10 siti web, oltre a me, interessa a qualcuno?