VELTRONI, COME LO CAPISCO IO

 2 pagine di Repubblica oggi donate a Walter Veltroni per spiegarci il mondo. Concetti condivisibili sul mondo e l’universo, poi, a cascata, accenni alle cose concrete italiane: ” (La sinistra) Deve coltivare la scuola, la ricerca, la cultura, l’identità profonda di un Paese che è sempre stato aperto al mondo. Non deve aver paura di unire anche quando la diffusione dell’odio sembra prevalere“. Siccome a me Repubblica non regalerà mai 2 pagine, mi prendo poche righe per chiedere: Cosa significa, per esempio, “deve coltivare la scuola?”. Una scuola costruita intorno al personale (come vogliono i sindacati)  oppure ricostruita intorno agli alunni, come 2 o 3 persone pensiamo in Italia? Il pd deve scegliere, tutto qui. Se lo scontro mondiale è tra apertura e chiusura, non è che si può essere sui migranti per l’apertura, e sull’economia no. Se la paura è per la globalizzazione, il partito della chiusura in economia e sul lavoro, il governo Salvini-Di Maio con la Cgil , prima o poi ci porterà alla chiusura delle frontiere come l’Ungheria. Terzium non datur. Veltroni pensa che nel governo giallo-verde il cattivo razzista sia solo Salvini, per cui non è un governo populista, ma di “nuova destra”. La domanda allora è: se non ci fosse Salvini, il governo sarebbe di sinistra? Veltroni non può cavarsela con la sua solità ambiguità lessicale del “ma anche”, considerando  di sinistra le posizioni di Di Maio: nazionalizzazioni, reddito di cittadinanza, riforma Fornero, decreto dignità, taglio pensioni alte. Faccio notare ancora una volta una cosa che è sotto gli occhi di tutti. Non è un caso se i programmi dei 5S piacciono alla Camusso e a LeU. Se il pd dovesse condividerli, tanto vale che si sciolga dentro LeU. Il pd deve scegliere se praticare la strada riformista o quella estremista. In questo secondo caso allora  il pd deve corteggiare Casaleggio.