Che senso ha che dieci anni di scuola obbligatori, oggi di fatto e domani di diritto, dai sei ai sedici anni di età, vengano frequentati lungo ben tre spezzoni, ciascuno dei quali tende ad ignorare gli altri e a chiudersi in se stesso? Dieci anni di scuola obbligatoria, dieci! Però – e ciò è grave – senza alcuna continuità formale… e sostanziale! Uno spezzatino di risorse male impiegate! Tre pezzi di scuola, ciascuno dei quali è più centrato sul suo ombelico che su ciò che precede e ciò che segue! Per tutte queste ragioni, dato che di curricolo si parla ormai da almeno venti anni, poco più poco meno, e con tanti begli aggettivi, continuo, verticale, progressivo… le parole non mancano, perché l’aggettivo dominante deve essere, invece, “spezzatino”! E allora, a quando un curricolo degno di questo nome?