L’umanità italiana, per quel che capisco, può suddividersi in disinteressati (un decimo della popolazione?) e “interessati”. La classificazione la faccio perchè l’unica qualità che mi attribuisco consiste nel non essere interessato a nulla, neppure al Paradiso. “Ha molte conoscenze” significa che il tipo non è gioviale ma potente. L’Italia è il paese dello scambio di favori, il do ut des nasce da radici storiche che affondano in staterelli servi di molti padroni. Il caso del prefetto di Cosenza può sorprendere solo le anime belle. Non si lascia nulla, neppure 1200 euro, anche se gli antichi ammonivano ad annegare in un mare grande. Le nostre amicizie, affetti, relazioni sono ammorbate dagli interessati, gente a cui serve qualcosa. Tutti i miei amici sono come me, tutte le persone che amo sono così, ma, intendiamoci, siamo in pochi. Con tutti i miei amici ci siamo legati perchè ci siamo riconosciuti disinteressati. Eppure “A Fra, che te serve?” è il nostro inno nazionale, nelle aziende o nella pubblica amministrazione chi non lavora è un menefreghista scansafatiche ma anche chi lavora vuol avere qualcosa in cambio, oltre lo stipendio. Fare il proprio dovere non è una cosa normale, deve essere riconosciuto come un favore fatto a qualcuno. Tutte le nostre relazioni sono ormai costruite sul reciproco favore, ma la cosa decisiva è che i favori non li ottengono magistrati e finanzieri, miliardari o professionisti di alto lignaggio. No, il do ut des è così vitale ( fa parte della vita come l’aria che respiriamo) che i rom, per fare un solo unico esempio, cioè gente che sbarca il lunario, a Lamezia sono diventati potenti e inattaccabili: portano voti e indietro le auto rubate. Se ci pensate un momento, una terra dove tutti abbiamo bisogno di tutti, dove non puoi andare da nessuna parte, in un qualsiasi ufficio ma neppure in macelleria o in una trattoria o pizzeria, se non conosci qualcuno (per non sentirti offeso, defraudato, mortificato), è la terra promessa per ‘ndranghetisti: in fondo anche loro fanno piaceri ma solo ai loro amici. Amicizia, come diceva Falcone un sentimento che non possiamo più nominare visto lo scempio che ne è stato fatto.