L’avvento dei grillini al governo (il ciclo del “chiunquismo”, tutti possono fare tutto) a suo tempo fu festeggiato dai corifei del “Fatto” (Travaglio, Padellaro, Scanzi) i quali, ancora oggi, sono ossessionati da un “uomo solo al comando” e da qualsiasi “uomo della provvidenza”(Mario Draghi). Come se l’umanità non fosse progredita grazie a meravigliosi uomini soli al comando. A tutti quegli sventurati che non scambierebbero Draghi con Giuseppi consiglio di vedere (corriere.it) un filmato del prof. Andrea Crisanti che riceve il sigillo della città di Padova. Non siamo tutti uguali, tra di noi, per fortuna, c’è di tanto in tanto, qualcuno che si eleva e…ci commuove. Uomini soli sono stati sempre gli scienziati e gli inventori, grandi personaggi storici (da Giulio Cesare a Napoleone) o statisti eccezionali (da Winston Churchill e Kennedy ad Olof Palme), che hanno connotato epoche e decenni, compensando le tragedie provocate dai dittatori (Hitler, Stalin, Pinochet). Anche questa pandemia ci chiarisce ogni giorno cose nuove. Nell’ora più buia del 1940 gli inglesi, che pur hanno avuto sempre un sistema politico-istituzionale semplice, il contrario del nostro sistema bizantino, si affidarono a Churchill. A ripensarci col senno di poi, non era un uomo solo al comando o della provvidenza? A me pare che lo fosse, perchè quando occorre qualcuno che debba decidere e si debba assumere le proprie responsabilità, devi porre la tua fiducia in un leader. Nei momenti terribili della storia, quando le chiacchiere stanno a zero, si cercano ed emergono uomini stra-ordinari. Noi italiani già adesso lo stiamo capendo, nella situazione data, perchè la nostra politica chiacchierona all’improvviso si è dissolta come neve al sole. Nessuno sente più parlare di Di Maio o Crimi, di Grillo o Casaleggio, scomparsi dai radar come Kim-Jong-un, sulla scena sono comparsi scienziati e virologi, medici e ricercatori. L’uno vale uno nel 2020 è stato spazzato via da un virus, l’opinione mia non vale più quanto quella di Red Ronnie e solo menti eccelse come Yuval Harari ci chiariscono gli orizzonti futuri. Finanche la politica da cortile del nostro sistema partitico ha subìto una svolta repentina, Salvini essendo privo di qualsivoglia mezzo per incrementare la paura e essendo ormai tutti ben consapevoli che abbiamo in Italia un unico nemico in casa, la burocrazia.
Dello stesso Conte piacione che pensa di passare alla storia per qualche comparsata televisiva vedrete che un giorno ne rideremo per tutte le autocertificazioni, i congiunti, i Dpcm annunciati e non ancora pronti. Peggio di lui solo tanti Governatori e sindaci, tutti presi alla sprovvista, tutti incapaci di ragionare con la propria testa. Solo che, passato marzo, passato aprile, adesso nessuno ha più giustificazioni, pezze d’appoggio, attenuanti: tutti sanno quel che occorre all’Italia (tamponi, mascherine, app e contact tracing) e si può vedere chi fa cosa. Pertanto, in mezzo ai disastri, la Pivetti, Arcuri, Zingaretti senza mascherine nel Lazio, solo uno ha dimostrato con i fatti di essere di una levatura superiore come amministratore, Luca Zaia (Conegliano, 1968). Ha scelto bene i suoi scienziati di riferimento, uno su tutti, Andrea Crisanti, ha scelto la sua strada, ha speso quel che doveva spendere e ha dimostrato con i fatti che nella confusione generale ha saputo destreggiarsi meglio di tutti gli altri. Basti solo ricordare che subito dopo il primo decesso per Covid-19 a Vo’ Euganeo, il 24 febbraio la sua Regione ha messo in campo un programma potente e velocissimo per monitorare la situazione. Un uomo solo al comando, embè? E che vogliamo fare? Lo osteggiamo perchè è della Lega? No, un leader si vede nei momenti di emergenza, nelle crisi, non nel tran tran, nell’ordinario, nella normalità. Qualsiasi popolo nei momenti straordinari ha avuto bisogno di qualcuno che sapesse guidarlo con saggezza. Chi deve decidere senza perdere tempo sa scegliere gli esperti sui quali fare riferimento. La concertazione italiana invece serve a perdere tempo e a menar il can per l’aia. In Italia non si fa, si annuncia di voler fare. MEDIA TAMPONI DIE/100mila abitanti: Veneto 166; Piemonte 117; Emilia R. 106; Lombardia 99; Calabria 52.