AIUTO!/ANCHE AI COMUNISTI PIACE CONTE

Due terzi delle famiglie italiane dichiarano di non avere subito riduzioni del proprio reddito durante il lockdown. Le risorse andavano perciò concentrate su quel terzo di popolazione colpito. Nel maxi-provvedimento invece ci sono finanziamenti inutili e prebende a centri di potere. Continua questo 2020 eccezionale e scopriamo che il quotidiano comunista “Il Manifesto” promuove un appello degli intellettuali de (non di, de) sinistra a favore del governo Conte. Il Manifesto così si associa a Travaglio per una Italia post-Covid che possa diventare una società parassita di massa, popolata da tanti non-produttori che vivranno in condizioni di dipendenza dall’assistenzialismo statale. Il direttore del Corriere Luciano Fontana invece risponde ai lettori: “è meglio, per affrontare l’emergenza sanitaria e la crisi economica che dureranno a lungo, un governo composto da personalità competenti e di alto profilo (non direi «migliori» perché è una parola molto ambigua), sostenuto dalla grande maggioranza delle forze politiche? Personalmente ho sempre avuto molte riserve su operazioni di questo genere: penso che i governi debbano essere il risultato del voto dei cittadini….Naturalmente ci sono situazioni eccezionali che meritano un passo indietro dei partiti in nome della responsabilità nazionale e della necessità di una squadra di governo fuori dal comune. Che l’attuale emergenza sia eccezionale non ci sono dubbi. I partiti attuali hanno la forza di fare una scelta del genere? Se guardo a come si comportano maggioranza e opposizione posso solo dire che questa ipotesi è quasi impossibile“.

Ecco spiegato in due parole il dramma italiano: neppure in situazioni del tutto eccezionali mai presentatesi prima il nostro sistema politico è capace di cambiare le vecchie abitudini che ci hanno portato ad avere un’economia che non produce ricchezza da 20 anni. L’appello del Manifesto comunque è utile. Ci sono nomi e cognomi degli elettori “comunisti” rimasti in Italia. Per adesso sono 16.500. Pochi ma buoni. Come “partito” di Conte è uno zoccolo duro.