LAMEZIA/IL DESTINO CINICO DEI PRESIDENTI DI SEGGIO

Secondo il Tar occorre che la Prefettura ricontrolli i voti in 48 sezioni di Lamezia per accertare “eventuali illegittimità” alle comunali. Come ho scritto più volte, ecco una vicenda esemplare per tutte le competizioni elettorali italiane. Cosa c’è nel meccanismo che non funziona? E’ presto detto. Lo sanno tutti. Non funziona l’albo dei presidenti di seggio elettorale e il relativo sorteggio. Gli scrutatori possono essere ignoranti ma un bravo presidente salva la democrazia. Il presidente ha il compito di sovrintendere alle operazioni elettorali del seggio al quale è assegnato. Il responsabile dell’ufficio elettorale comunale esamina l’idoneità e i requisiti dei richiedenti l’iscrizione e inoltra l’elenco degli ammessi alla Corte di appello. Dunque, idoneità e requisiti (1.diploma di scuola media superiore;2. iscrizione nelle liste elettorali del Comune;3. non avere più di 70 anni di età; 4. non presentare cause di incompatibilità).
L’iscrizione resta valida fino a quando il presidente della Corte di appello ne dispone la cancellazione per la perdita dei requisiti previsti dalla legge. Entro il 20° giorno precedente le consultazioni elettorali, la Corte di appello nomina i presidenti di seggio tramite sorteggio dall’albo. Ora è lampante che se Cretinetti (ma potrebbe essere anche Al Capone) ha tutti i requisiti in regola ma è sempre l’ultimo a consegnare i risultati e nella sua sezione si verificano liti oppure i verbali sono fatti ad capocchiam, Cretinetti dovrebbe essere tolto dagli idonei. Ha i requisiti ma alla prova dei fatti ha dimostrato che non è idoneo. Giammai, siamo in Italia unico paese al mondo dove è stato realizzato il comunismo e siamo diventati tutti uguali. Siccome Cretinetti non viene cancellato dagli idonei, egli ad ogni elezione continua a far danni, magari il sorteggio ogni volta lo premia, ecco spiegato il tutto. Da questo piccolissimo esempio si dimostra la “meritocrazia” all’italiana: gli asini vengono sempre promossi e una intera comunità ne subisce le conseguenze. Noi italiani, per evitare il male minore della “discrezionalità” ci affidiamo al male maggiore della “sorte”. La sorte è cieca e non sceglie bene, al contrario ci vorrebbe 1 responsabile che sapesse scegliere i Presidenti e si assumesse l’onere della scelta. Così, se Cretinetti fa cretinetti, sapremo con chi prendercela: perchè lo hai scelto? Con il sorteggio, poveri noi, con chi ce la prendiamo? Con il destino cinico e baro.