Leggete bene questa cronaca (Il Messaggero, 7/8/2020): Sospetti sulla natura dei rapporti intrattenuti tra un docente di un liceo di Firenze e una sua alunna di 17 anni. Sulla vicenda sono in corso indagini della polizia, dopo la denuncia fatta dalla preside dell’istituto. Se quelle che per adesso sono solo supposizioni saranno confermate, il prof rischia di finire sul registro degli indagati con l’accusa di atti sessuali con minorenni. Chiarire la natura del rapporto tra il professore e la studentessa è l’obiettivo degli accertamenti condotti dagli investigatori della squadra mobile della questura fiorentina, che nelle scorse settimane avrebbero ascoltato anche i familiari dell’alunna e alcuni compagni di scuola.
Sull’asserita relazione tuttavia, al momento non sarebbero state trovate prove certe. Tra i due ci sarebbero stati sguardi complici, sorrisi: atteggiamenti equivoci, che avvenivano in classe davanti agli altri studenti, e che non sono passati inosservati nell’ambiente scolastico. Quelle che all’inizio erano solo voci di corridoio, in poche settimane si sono fatte più insistenti e sono diventate vere e proprie accuse. Tanto che alla fine sulla scrivania della preside sono apparse delle lettere anonime, che denunciavano una presunta relazione tra il docente e la ragazzina. Erano i primi giorni di marzo, subito prima che scattasse il lockdown.
La dirigente scolastica, esaminati le lettere anonime, ha deciso di portare tutto alla polizia, facendo scattare l’inchiesta che è ancora aperta. Secondo quanto appreso, gli accertamenti degli investigatori della mobile sarebbero volti a chiarire se da parte del docente ci sia stato nei confronti della 17enne un abuso dei poteri connessi alla sua posizione, circostanza per la quale secondo il codice penale potrebbe essere accusato di atti sessuali con minorenni. Nei casi in cui l’abuso di potere non viene accertato, il rapporto consenziente è considerato lecito dai 16 anni se tra due persone vi sia una relazione di affidamento, come appunto quella tra un professore e una sua studentessa. In tutti gli altri casi il limite di età è fissato a 14 anni.
Come scrivevo su “La fabbrica dei voti finti” nelle scuole non tutti sono d’accordo sul comportamento, per me davvero impeccabile, tenuto dalla dirigente, la quale, pur in presenza di lettere anonime si è rivolta alla polizia per accertare la veridicità dei fatti. Nelle scuole la maggioranza, almeno questo è stata sempre la mia impressione, in casi del genere vorrebbe che con la lettera anonima in mano la dirigente in primis chiamasse il docente chiedendogli di chiarire. Con la conseguenza di far confusione e di perdere tempo. La tutela dei minori deve passare per un rapido accertamento dei fatti che un dirigente, pur volenteroso, non è in grado di svolgere. E’ suo dovere, in presenza di eventuali reati, di rivolgersi alla polizia. Tra due beni, la tutela del minore e la reputazione del docente, prevale la prima.