Febbraio 2022/ Marzo 2023/ Non basta l’asse pd-5S

(carlo tecce) Due date cruciali per i partiti in assetto da propaganda feroce : scelta del presidente della Repubblica (febbraio 2022); scioglimento delle Camere (marzo 2023).
Giorgia Meloni, ancora turbata per l’esito elettorale di Fratelli d’Italia, vuole portare Draghi al Quirinale e poi votare. Letta invece ribatte: no, grazie, la destra vuole indebolire il governo. «È necessario per L’Italia e l’Europa che Draghi completi la legislatura e faccia le riforme. Dopo sarà fondamentale», precisa all’Espresso, «ripristinare la dinamica bipolarista con il centrodestra e il centrosinistra. Non abbiamo paura che Salvini e Meloni se ne approprino».

Il Presidente della Repubblica sarà eletto a inizio 2022 da un collegio elettorale formato dai parlamentari (attualmente 629 deputati e 321 senatori) e da tre delegati per ogni Consiglio regionale, due dei partiti di maggioranza e uno dell’opposizione (ad eccezione della Valle d’Aosta, che ha un solo delegato). Questo è quanto prevede l’articolo 83 della nostra Costituzione
L’elezione richiede una maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini e una maggioranza del 50%+1 dal quarto scrutinio in poi, con gli elettori assenti o astenuti che non abbassano il quorum. In base ai numeri attuali, sarebbero quindi richiesti 673 voti su 1008 nei primi tre scrutini e 505 su 1008 dal quarto scrutinio in poi.

Youtrend ha provato a stimare i numeri dei vari schieramenti.
“… anche se occorre una premessa importante: ci saranno inevitabilmente delle modifiche nei gruppi parlamentari da qui all’elezione vera e propria e i numeri potrebbero quindi cambiare in maniera significativa. Inoltre, l’assegnazione dei delegati regionali può essere solo desunta, perché il delegato riservato all’opposizione in ogni Regione lo abbiamo attribuito al principale schieramento di minoranza, ma non è detto che accadrà davvero così: per esempio, in Toscana la maggioranza è di centrosinistra e la principale opposizione è di centrodestra, ma il Consiglio potrebbe anche decidere di assegnare il delegato dell’opposizione al Movimento 5 Stelle.

Fatte queste premesse, si conclude che né il centrodestra né il blocco centrosinistra-Movimento 5 Stelle hanno numeri sufficienti per eleggere in autonomia il prossimo Capo dello Stato, né nei primi tre scrutini né dal quarto scrutinio in poi” .

Il centrodestra avrebbe 441 elettori, non potendo raggiungere da solo le maggioranze richieste per l’elezione nei vari scrutini.
Il totale degli elettori dello schieramento di centrosinistra sarebbe pari a 467, per cui mancherebbero quasi 50 voti per arrivare al quorum previsto dal quarto scrutinio in poi. Il vero ago della bilancia sembra dunque rappresentato dal gruppo dei 98 parlamentari non ascrivibili in maniera certa a nessuno dei due schieramenti: insieme al delegato regionale della Valle d’Aosta e a uno dei tre delegati del Trentino-Alto Adige, essi rappresenteranno un bacino indispensabile da cui attingere per arrivare al quorum.
Insomma, anche se i numeri degli schieramenti da qui all’elezione potrebbero cambiare – anzi, cambieranno quasi sicuramente – è evidente che il prossimo Presidente della Repubblica dovrà essere eletto con un accordo tra i due blocchi o tra parti di essi, oppure, se mancherà una convergenza bipartisan su un candidato comune, sarà decisivo quel centinaio di elettori, in larga parte parlamentari del Gruppo Misto, esterni ai due schieramenti principali“.

Ecco spiegato perchè tutti quelli che puntano sull’asse Letta-Conte prima sulla scelta del prossimo Presidente della Repubblica nel febbraio 2022, e poi alle prossime elezioni, fanno i conti senza l’oste, vale a dire Renzi e altri cani sciolti.

PREVISIONI AL 13 OTTOBRE 2021 A 110 GIORNI DALLA ELEZIONE DEL NUOVO CAPO DELLO STATO

PD Sembra che si siano convinti che occorre eleggere Mario Draghi. Abbandonando l’idea di un maggioranza Ursula per eleggere il capo dello stato e adottando il cosiddetto metodo Ciampi. Cioè eleggere al primo voto Draghi al Quirinale. Però con la premessa che poi per un motivo o per l’altro – che sia il Pnrr da concretizzare o che sia una qualsiasi legge elettorale da realizzare – non si andrà al voto anticipato, in modo da tranquillizzare l’enorme massa di peones (e non solo loro) che, tanto più dopo il referendum che dimezza il numero dei parlamentari, temono di dover tornare a casa anzitempo senza la speranza di rivedere mai più i loro seggi.

FORZA ITALIA E’ d’accordo. Le malelingue dei palazzi della politica, sempre molto attive in questo periodo, sostengono addirittura che nell’ultimo colloquio telefonico con Draghi, Berlusconi abbia detto al premier che intende adoperarsi in ogni modo per vederlo sull’alto Colle.

LEGA Ci sta, obtorto collo o meno, anche la Lega. Matteo Salvini lo ha detto pubblicamente e non può più rimangiarsi quelle parole, perché i suoi puntano proprio a questo obiettivo.

RENZI E CALENDA Ci stanno entrambi perché l’elezione di Draghi non equivarrebbe allo scioglimento anticipato della legislatura, cosa che li metterebbe in grande difficoltà.

MELONI Di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni, a dire il vero, nessuno si è preoccupato. Se la leader di FdI è della partita bene, sennò pazienza.

M5S L’ultimo nodo da sciogliere riguarda il Movimento 5 stelle, che è sempre più ingarbugliato. Giuseppe Conte, che aspira a qualsiasi carica, ha compreso che il Quirinale non fa per lui (sì: ci aveva pensato) e pur di mantenere buoni rapporti con il Pd, è orientato a dare il suo via libera all’operazione.
Luigi Di Maio, che è in procinto di soffiargli il posto, è d’accordo. Ma…
C’è un ma grande come una casa: chi è in grado di controllare i parlamentari del Movimento 5 stelle? Il ministro degli Esteri è forte nel gruppo della Camera, ma non in quello del Senato. Conte non sa di chi fidarsi. E tutti non sanno che cosa vuole fare Beppe Grillo. C’è addirittura chi pensa che voglia buttare in pista, tanto per fare confusione, la candidatura di Romano Prodi.
Ma chi conosce bene l’elevato è convinto che alla fine anche lui sarà della partita. Sempre parlamentari 5 stelle permettendo…