Per la terza dose adesso il governo intenderebbe fare quello che dovevano fare per la prima, appoggiarsi sui medici di famiglia. Ma allora c’era quel lestofante di Arcuri l’amico di Conte e D’Alema, e quindi si puntò sugli hub vaccinali, qualcuno ricorda più le Primule da creare in ogni città? Negli hub i medici vennero pagati 80 euro all’ora, un infermiere 35 (un bel business) quindi i medici di famiglia vennero scartati. Poi intervennero in una seconda fase, per 7 euro a puntura, ma ancora non sono stati pagati perchè gli dicono che ci penseranno con i fondi del Recovery, e allora a fare la terza dose non ci pensano proprio.
In Italia la linea più veloce tra due punti è un ghirigoro e pertanto anche la vaccinazione è stata fatta escludendo i medici di famiglia che sanno perfettamente come convocare i loro assistiti, quali debbono vaccinare prima, e senza costringerli a lunghe code in palasport o altri posti. Solo che ora li invitano a fare la terza dose perchè sono pieni di vaccini che debbono smaltire, e loro non si prestano più agratis. Vaccini che magari davanti a nuove varianti non saranno più buoni, ecco spiegato perchè occorre fare presto, Israele ha fatto presto con la Pfizer ma con le 2 dosi si è fermato al 59% e adesso i contagi sono ripresi a salire.
I medici di famiglia, o la medicina territoriale a cui tutti si richiamano, sono sempre nell’occhio del ciclone. Si parla di farli diventare dipendenti pubblici, ma loro non vogliono perdere la piena autonomia, nel frattempo sulla stampa arrivano notizie di indagini per false certificazioni di malattia. Vediamo di capire meglio perchè ho l’impressione che le indagini fatte per conquistare paginate di giornali, io le chiamo con le reti a strascico sin dai tempi di De Magistris, alla fine si concludono con molte assoluzioni dopo però aver sputtanato fior di professionisti.
Da molto tempo non si vuole nel nostro Belpaese (fare una cosa saggia) togliere ai medici di famiglia l’incombenza di certificare le malattie sino a 3 giorni. Pensateci un momentino. Io mi presento dal mio medico e gli dico di avere un mal di testa fortissimo. Come fa lui o qualsiasi luminare a dirmi che non è vero? E’ chiaro che un certificato di un giorno me lo firma, io, che magari non ho niente, sono assente giustificato e solo lo Stato o il datore di lavoro ci perdono. I medici dovrebbero poter fare certificati da 4 giorni in su, sino a 3 giorni dovrebbe essere il lavoratore a chiederli fermo restando che per malattia l’assente non può uscire di casa per poter essere sottoposto a visita fiscale. I medici, secondo me, per malattie certificate dai 4 giorni in su dovrebbero essere sanzionati con la perdita del ruolo (sono drastico) se viene provato che Tizio, assente per malattia di 6 giorni, viene trovato a giocare a tennis. Ad oggi non si rischia nulla neppure se un medico ha certificato che Tizio è cieco e poi si scopre che sia un impostore.
Infine veniamo ad una casistica molto comune che leggiamo sui giornali: il medico che rilascia un certificato per telefono senza visitare il paziente. C’è una spiegazione dal momento che ogni medico in genere ha una segretaria. Ora, medico e segretaria dovrebbero essere collegati con un pc dotato di un software molto costoso. Soltanto tale software consente al medico di confermare gli atti (per es. un certificato) predisposto dalla sua collaboratrice. In altre parole, la segretaria prepara l’atto (come fa qualsiasi impiegato) ma la firma la mette poi il medico rendendo quell’atto valido. Solo che alcuni medici invece di dotarsi di tale costoso (all’anno) pc con software speciale, preferiscono lavorare con due pc, uno dei quali lo usa la segretaria nella sua postazione. Se il medico visita il paziente e poi lo manda dalla segretaria per prendere il certificato può accadere che quel certificato risulta essere stato interamente predisposto dalla segretaria senza la conferma del medico perchè, come detto, i due pc non sono collegati con l’apposito software. Caso del tutto diverso è quello in cui il medico è assente o è all’estero e la segretaria col suo pc rilascia un certificato ad un paziente al posto del medico.