Caro Raf, ci siamo voluti bene sin dai tempi della Robur, la squadra che ha riunito negli anni tutti i tuoi amici. Col tempo tutti noi abbiamo continuato a volerti bene e a raccontare, a tramandare ai posteri, le storie che ti vedevano protagonista, sin dai banchi del ginnasio.
La tua auto era il nostro taxi, le tue mete i nostri viaggi, l’estate era Caposuvero col materassino che cresceva di misura ogni anno sino a diventare un’isola galleggiante. Impossibile con te dibattere anche se ogni volta ci provavamo. La memoria alla Pico ti consentiva di sommergerci sotto dati incontrovertibili, il calcio lo maneggiavi come la storia.
Le partitelle dove ti eri scoperto novello Pascutti vicino la porta a fare goal e tutti ci chiedevamo “ma come fa?”, e quella volta a Sorrento e poi ad Amalfi in una reunion rimasta indimenticabile. I tuoi televisori, perchè sapevi tutto delle marche migliori.
Ecco, sei stato capace di rendere tutto indimenticabile, di rendere indimenticabili momenti semplici e giocosi, senza pretese, momenti di vita vissuta insieme.
Quando ci rivedremo ricominceremo da dove abbiamo lasciato, da quel campetto in quei pomeriggi per arrivare a sera e vedere come butta.