Come ti rivoluziono la scuola in Calabria: con le persone giuste e una idea

(20/2/22) Le scuole, in tutta Italia, sono state inondate di soldi per il Covid e dai banchi con le rotelle alla spasmodica revisione del metraggio degli spazi li stanno spendendo ognuna come sa. Poche hanno imboccato la strada virtuosa degli impianti di aerazione delle aule (Scuole, nuovi impianti di aerazione solo in un pugno di istituti: «In due anni poche migliorie», Corsera). Oggi pomeriggio quasi 250 dirigenti scolastici calabresi saranno collegati tutti contempora-neamente in diretta con il vicepresidente della Giunta regionale calabrese per una “call di gruppo” indetta da Giusi Princi per raggiungere tramite webcam ciascuna delle scuole della Calabria. Insieme a lei, il direttore generale Istruzione Francesca Gatto ed il dirigente di settore Anna Perani, il direttore della Protezione civile Fortunato Varone, l’assessore a Infrastrutture e Lavori pubblici Mario Dolce. La riunione telematica è stata promossa in sinergia con la dirigente dell’Usr Antonella Iunti, per affermare la centralità della scuola nel sistema Regione improntato dal presidente Occhiuto.

“Vogliamo dare il via ad una nuova stagione per la Calabria, improntata sul coinvolgimento diretto e partecipativo delle istituzioni scolastiche calabresi”.

Non conosco la Princi e mi sono meravigliato di tutte le deleghe (Istruzione, Lavoro, Bilancio, Città metropolitana di Reggio) che Occhiuto le ha dato. Basti pensare che già a fine novembre l’ex dirigente del liceo ‘Da Vinci’ di Reggio Calabria è intervenuta durante il secondo consiglio regionale a Palazzo Campanella per relazionare sull'”Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2021/2023″. Speriamo che sia poliedrica, ma quantomeno i problemi della scuola la Princi li conosce. Sono alcuni decenni che guardo alla scuola calabrese spiegando a tutti in cosa consiste la sfortuna dei calabresi. La nostra sfortuna deriva dal fatto che non riusciamo a imbroccare neppure per sbaglio la persona giusta. Sto parlando di scuola e quindi la leva per rivoluzionare la scuola calabrese come ben sanno tutti i dirigenti scolastici e tanti docenti, è il direttore dell’USR. Così come da Roma in 11 anni ci hanno mandato una serie di commissari per la sanità uno peggio dell’altro, allo stesso modo negli anni abbiamo visto calare da Roma nella terra bruzia direttori non in grado di rappresentare una svolta; gli unici bravi sono stati sempre “toccata e fuga”, di passaggio. Senza un direttore all’altezza la scuola non la cambi. Faccio un unico esempio. Tra i tanti poteri che ha il direttore, uno è fondamentale, ormai colloca su ogni scuola il dirigente che vuole, e questa gestione delle risorse di per sè, se condotta in maniera seria, consente di completare il puzzle incastrando ogni pedina al suo posto. Se in ciascuna scuola calabrese il direttore nominasse un dirigente adeguato, il clima cambierebbe d’incanto e splenderebbe il sole. Se invece in una scuola grande mandi un dirigente da scuola piccola, in una scuola con problemi mandi un dirigente problematico, in una scuola prestigiosa ci metti il raccomandato, insomma ci siamo capiti, il panorama è quello che vediamo tutti. Chi sono i dirigenti bravi, quelli sfaticati, quelli intrallazzati, lo sanno tutti, per cui un direttore generale solo attraverso le nomine cambia le cose oppure le lascia marcire. La Iunti, che io non conosco, è calabrese, è stata mandata in Calabria dal ministro Bianchi. La sua nobilitate si giudicherà innanzitutto dalle nomine, diventate negli anni trascorsi una burletta. Dirigenti che vanno dove vogliono, contratti triennali abbandonati per spostamenti annuali a domanda, insomma il contrario del principio “il dirigente giusto nella scuola giusta”. Le persone giuste e capaci risolvono i problemi, non li creano. Prendiamo la dirigente regionale Anna Perani, l’ho conosciuta quando era alla Provincia di Catanzaro e di lei penso tutto il bene possibile. Con gente come lei nella struttura regionale, se la Princi si rivelerà all’altezza e la Iunti rappresenterà la svolta per l’Ufficio scolastico calabrese (riscattando anni e anni di mediocrità e clientelismo), la scuola in questa regione la rivoluzioni. L’esempio che faccio sempre concerne la regione Puglia dove tanti anni fa una sola persona, l’ illuminata direttrice dell’USR Lucrezia Stellacci, si mise in testa di far migliorare gli esiti alle prove Invalsi degli studenti pugliesi. Ci riuscì alla grande con un immenso piano di formazione mentre adesso, lo scorso anno, ho letto questa notizia: “Polemiche in Puglia sulla scuola. Dopo gli scarsi risultati ottenuti dagli studenti pugliesi nelle prove Invalsi Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha difeso la Dad nell’incontro online con i genitori”.
Va benissimo l’edilizia scolastica, ci saranno interventi pari a 34 milioni di euro affinchè le scuole calabresi nei prossimi anni abbiano strutture più sicure e ambienti più confortevoli. Però i dirigenti scolastici non possono pure fare i direttori dei lavori o i responsabili giuridici degli stessi, così come già sono i parafulmine della sicurezza. La Princi queste cose le sa bene e quindi mi aspetto che la politica chieda alla Pubblica Istruzione una sola cosa: mettete il dirigente giusto nella scuola giusta e nelle scuole arriverà la primavera; mandate in congedo i dirigenti scolastici che nelle rispettive scuole invece di spegnere i fuochi li accendono; e vediamo cosa dobbiamo fare per far salire gli studenti calabresi nelle prove Invalsi. Un obiettivo, politico e scolastico, concreto perchè misurabile. Per non leggere mai più titoli come questi: “Scuola, gli studenti calabresi sono i peggiori d’Italia: i dati delle prove Invalsi” (10/7/2019, il Meridio)