Vi parlerò di Seinfeld una delle serie che hanno fatto la storia della televisione influenzando moltissimo la struttura e lo stile delle sit-com successive. Ideata e scritta da Larry David e Jerry Seinfeld, ha avuto 9 stagioni a cominciare dal 1989 (oggi su Netflix), ha vinto ben 10 Emmy Award e 3 Golden Globe e rappresenta la vetta della comicità scritta (dopo sono arrivate tutte le altre serie, da “How I Met Your Mother” in poi) . E’ la storia di 4 tizi single di New York, un comico monologhista (Seinfeld), la sua ex ragazza ed amica (Elaine), il suo miglior amico nevrotico (George) e un vicino di casa (Cosmo Kramer). Non c’è niente di meglio in giro per chi ama rilassarsi con la comicità intelligente. Jerome detto Jerry Seinfeld (New York, 1954) è lo stand-up comedian noto per non aver mai detto una sola parolaccia nei suoi monologhi. Ancora oggi questa serie è considerata un esempio perfetto di come più trame separate possano ricongiungersi per il gran finale, che i critici chiamano “Seinmix”. Questa tecnica narrativa trasforma ogni episodio in un’unica grande battuta, secondo il meccanismo tipico della barzelletta.
In ogni sit-com non si fa caso alla trama che in genere viene costruita su una serie di personaggi ciascuno dei quali ha una sua storia. Il personaggio principale ha maggior tempo e spazio (trama) e gli altri personaggi secondari seguono le loro storie (sottotrame) in un reticolo fatte da tante linee parallele che non si incontrano mai, anzi spesso una di esse si esaurisce per consunzione o per scomparsa del personaggio. Quindi mentre in una sit-com tradizionale ogni sottotrama inizia, si sviluppa e si esaurisce in modo indipendente dalle altre, linee che rimangono parallele senza incontrarsi mai, in Seinfeld abbiamo quattro personaggi che costruiscono il “Seinmix”, addirittura in ogni puntata. Le linee si scontrano e come treni in corsa collidono creando quell’effetto che gli appassionati della serie arrivano a comprendere, in quanto le sottotrame sono costruite proprio per ottenere l’effetto finale, la deflagrazione.
E’ la tecnica con la quale viene costruita ogni barzelletta, che comincia con un racconto che viene portato avanti aggiungendo via via altri particolari e preparando il gran finale che deve essere spiazzante o clamoroso o inatteso. Solo con la battuta finale appariranno chiari alcuni presupposti oppure una frase o una parola che è stata lasciata cadere nel corso della narrazione e che emergerà nel momento della deflagrazione.
Nell’episodio “Una balena da salvare” George vuole conquistare una ragazza ma Jerry le ha detto che è un biologo marino, cosa non vera, così la grande capacità di George di mentire è messa a dura prova. Kramer si mette a fare golf sulla spiaggia e ad un certo punto gli sceneggiatori fanno comparire una balena spiaggiata. Insomma, con un colpo di scena finale tutte queste sottotrame così singolari riescono a ricongiungersi nella rivelazione finale per cui lo spettatore ride scoprendo quello che è successo. Riuscire in ogni episodio di 20 minuti a costruire situazioni che si intrecciano sino all’esplosione finale e portare avanti episodio per episodio le linee narrative di quattro amici che vivono come ciascuno di noi per inseguire sogni e riscatti, è un prodigio che si avvera. Ogni nostra vita infatti, in questo Seinfeld è meravigliosa, si attorciglia sul niente e su tanti minuscoli particolari insignificanti. La serie non fa altro che portarli in superficie consentendo a tutti noi di ridere sulle incomprensioni, gli equivoci, i tormenti che piccoli dettagli, linguistici o sostanziali, provocano alla nostra vita sociale. Qualcosa che abbiamo detto senza pensarci o che ci è sfuggita, piccoli segreti che assomigliano a bugie o enormi bugie che altro non sono se non segreti ben custoditi, nella nostra vita relazionale tutta una serie di dettagli diventano senza che noi possiamo farci nulla macigni che ci ostacolano o ci impediscono di vivere come vorremmo.
Per concludere faccio un solo esempio di una trama che coinvolge Jerry e George. Pranzando insieme i due amici parlano delle loro vite e concludono che è arrivato il momento di mettere la testa a posto, di crescere e diventare persone normali, come quelle che hanno una famiglia, dei figli e così via. Decidono di crescere, per cui tutti e due richiamano due ragazze con le quali avevano avuto una storia interrotta e tentano di costruire un rapporto duraturo. George si spinge sino al punto di fissare la data del matrimonio, solo che più la data si avvicina e più cresce la sua ansia, anche perchè la fidanzata comincia a stabilire l’agenda, decide lei cosa devono fare giorno per giorno, quale film vedere, cosa comprare e così via. Jerry ricomincia ad incontrare la sua ex la quale però ha una fisima, quando mangia i piselli li infilza uno per uno per cui stare a tavola con lei è interminabile. Lei gli dice, quando lui glielo fa notare: Che fretta c’è?
Ecco, quanti di noi si sono imbattuti in frasi del genere, in persone che sono intollerabili per i tempi che adoperano per mangiare o fare altro? Sono le piccole cose che ci succedono, piccoli particolari che si accumulano e che hanno conseguenze sulle nostre vite. Di tutto questo parla Seinfeld ed è il modo più geniale che un autore abbia trovato per farci ridere di noi stessi e delle nostre stupide vite. Affollate da simpatici ed antipatici, ma nessuno può impartire lezioni a nessuno perchè tutti condividiamo le nostre debolezze e manchevolezze. In questo senso la serie è divertente perchè è un trattato insuperabile dei nostri tic, un atlante delle nostre psicologie sotterranee che inducono comportamenti ed azioni quasi sempre fuori controllo ed involontari.